Cronaca

Mobilitazione nei cantieri Aimeri, sindacati: “Situazione grave: lavoratori senza stipendio e sicurezza a rischio”

Pietra L. Come da programma, questa mattina, è iniziata la mobilitazione dei lavoratori savonesi della Aimeri Ambiente, la società specializzata nel settore dell’igiene urbana che fa parte del Gruppo Biancamano. I dipendenti dell’azienda (che in provincia ha cantieri a Pietra Ligure, Alassio, Cairo Montenotte, Ceriale e Lusignano) si sono ritrovati a Pietra Ligure dove, insieme ai sindacati, hanno dichiarato lo stato di assemblea permanente. Molte le problematiche lamentate dai lavoratori negli ultimi mesi alle quali ora si è aggiunto anche il mancato pagamento degli stipendi: l’evento che ha scatenato la mobilitazione.

“Oggi siamo nel cantiere di Pietra Ligure a fare un’assemblea perché ai lavoratori di questo cantiere, ma in realtà a quelli di tutti i cantieri della provincia di Savona della Aimeri, non è ancora stato versato lo stipendio. Questo è stato l’elemento scatenante e la scintilla che ha fatto scoppiare l’incendio, ma la situazione dei cantieri Aimeri in realtà è difficile da tempo” precisa Fulvia Veirana della Fp Cgil di Savona.

“Ci sono problemi consistenti e ripetuti sui mezzi, tanto che i lavoratori spesso hanno dovuto fare il doppio turno di notte per utilizzare i pochi mezzi disponibili. L’azienda ha anche un problema abbastanza grave di liquidità che però non può essere scaricato sui lavoratori. Oggi abbiamo proclamato le assemblee in tutti i cantieri della Provincia, dalle nove a mezzogiorno. Abbiamo però cercato di garantire un minimo di servizio visto che i comuni della provincia pagano e quindi era sbagliato scaricare sugli enti locali e sulla popolazione il disagio” prosegue la rappresentante della Cgil.

“Noi auspichiamo che, oltre a sensibilizzare la società e a risolvere i problemi imminenti dello stipendio, visto che abbiamo scritto a tutti i Comuni che gestiscono appalti con Aimeri, che anche loro ci diano una mano. Nel caso in cui non dovessero essere liquidati gli stipendi poi sarebbero i Comuni a rispondere, quindi speriamo che questo percorso generi un’effetto positivo. Certamente andremo avanti con le assemblee” conclude Veirana.

A fare eco alla collega arriva anche Roberto Speranza della Cisl che precisa: “Certamente questa situazione rende anche invivibili i cantieri stessi perché all’interno ci sono mezzi fermi, come se fossero dei centri di raccolta rifiuto e così non va bene per nessuno. I lavoratori devono avere la possibilità di fare il loro lavoro e basta non stare dietro a problemi che non sono di loro competenza, ma sono di tipo imprenditoriale. Noi oggi, per l’ennesima volta, dobbiamo fare ‘casino’ perché ci sono degli accordi che non vengono rispettati”.

“Diciamo che questa situazione è conseguenza generale di una situazione difficile: mancando liquidità la società non riesce ad aggiustare i mezzi e fare le giuste manutenzioni. Giustamente quindi i capi cantiere si tengono parati la schiena e, se non c’è sicurezza, i mezzi devono restare fermi. Questo è il perché alcune volte è stato chiesto ai lavoratoridi fare più turni perché si devono usare solo i mezzi al 100% di sicurezza” conclude Speranza.

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