“Bersani stalker politico”, lo scrive Beppe Grillo oggi sul suo blog in un post ah hoc dedicato al segretario Pd “morto che parla”. Una porta in faccia all’apertura avviata ieri dal leader democratico.
“Quel che @beppe_grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”, replica a stretto giro, oggi, Bersani tramite Twitter.
E’ la sintesi andata in scena oggi, dopo ora di pranzo, del botta e risposta dei due leader nazionali alle prese con il risultato post voto che ha consegnato l’Italia all’ingovernabilità, rimbalzata in rete tra i vari social network e il blog di Grillo.
“Bersani è uno stalker politico – scrive Grillo nel suo post – Da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro. E’ riuscito persino a perdere vincendo. Ha superato la buonanima di Waterloo Veltroni. Bersani ha passato gli ultimi mesi a formulare giudizi squisitamente politici”. Segue la cronostoria dei “giudizi” bersaniani: dal “Fascisti del web, venite qui a dirci zombie”, al “Siamo di gran lunga il primo partito e questo vuol dire che siamo compresi”.
“Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (nè ad altri)”, scandisce oggi Grillo dalla rete. “Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle. Se Bersani vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione”, conclude il post.
I commenti sotto (oltre 2mila 500, sempre in crescita e in poche ore) fotografano un elettorato 5 Stelle non sempre e univocamente d’accordo con il proprio leader. “Caro Beppe, mi sembra che tu stia esagerando, non e’ il momento d alzare i toni. Le elezioni sono finite”, scrive un elettore. Al contrario Loris: “Esattamente quello che volevo sentireeee…. Musica per le mie orecchie! Che facciano governissimooooo ora… Ah ah ah… Mitico M5S!”.
Patrick: “Scusa Beppe, senza polemizzare e senza volerti attaccare (tra l’altro ti ho votato), ma mi spieghi dove sta la “democrazia della rete”? A me pare che qui scegli tutto tu. Non potresti lanciare un sondaggio su come muoversi? Che so magari scopriresti che la maggioranza è per questa linea, però se tu lanci i tuoi strali dal blog e noi qui passivi, non capisco la differenza tra il M5S e i “vecchi partiti”.
Giambattista: “Noi vi abbiamo votato e su questa decisione di non aprire al PD non siamo stati interpellati. Io non ho votato Beppe Grillo presidente ma ho votato per dei cittadini il cui compito è ora fare quella politica che i partiti non sono riusciti a fare”.
Eleonora: “Ciao Beppe, ti seguo fin dal 2005, ho partecipato ai vary V-day, sono stata a Cesena a Woodstock e sono orgogliosa dei risultati ottenuti dal movimento. Ora non voglio entrare nel merito dei contenuti del tuo post, ma del metodo: Se uno vale uno, credo che una decisione così importante dovrebbe essere messa ai voti degli elettori 5 stelle e la maggioranza vince. Tu non sei stato eletto e come hai affermato più volte, ti ritieni solo la voce, la cassa di risonanza del movimento. Allora dimostralo in questa occasione importante per favore… Grazie”.
Per Lorenz, così come per altri, il timore che ritorni l’ex premier Berlusconi: “Ragazzi, convincete Grillo e gli eletti al senato di votare la fiducia!!!Poi se le leggi che verranno proposte faranno schifo le si boccia, le altre le si vota. Ma è necessario far nascere un governo, altrimenti ritorna in scena la psiconano”.
D’accordo, invece, molti altri come Pierangelo: “finalmente, no alleanze!”. E anche per Massimiliano “Quello che volevamo sentire era proprio questo sapevo che nn ci avreste deluso da subito”.
Intanto un’elettrice del Movimento 5 Stelle, Viola, 24 anni fiorentina, ha lanciato una petizione on line: “Caro @beppe_grillo dà la fiducia al Governo per cambiare l’Italia”, con relativo hashtag su Twitter #GrilloDammiFiducia.