Politica

Elezioni 2013, Vaccarezza: “Berlusconi ha giocato per pareggiare, con candidati Pdl diversi percentuali più basse per Grillo”

Provincia. “Un commento sul voto ligure è abbastanza semplice, frutto di una scelta sulle liste Pdl, che ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza”. Lo afferma il presidente provinciale Angelo Vaccarezza.

“Liste inadeguate poiché, come ho detto più volte, composte da candidati che poco avevano a che fare con la nostra regione, clamoroso ad esempio che le tre posizioni di sicura elezione fossero ad appannaggio di un romano, di un milanese e di un solo ligure (genovese). Aggiungo che, oltre il danno la beffa, gli altri candidati, pur liguri, non erano rappresentativi del nostro territorio” spiega sul suo blog Vaccarezza.

Prosegue: “L’impresa del 2008 era difficilmente ripetibile, anno eccezionale per il Pdl nel quale in Liguria si fece un dato pari a quello nazionale, quest’anno sapevamo di incontrare parecchie difficoltà e purtroppo abbiamo ottenuto un dato molto inferiore a quello nazionale. La provincia ligure che è andata peggio è quella di Genova, e a tal proposito direi che è d’obbligo per qualcuno porsi qualche domanda. Tutto sommato il Ponente ha contenuto il trend negativo grazie all’impegno degli amministratori locali, ne sono testimonianza le province di Savona e Imperia, territori in cui insieme a Claudio Scajola si è costruito un progetto importante che ha comunque dato risposte. Una risposta certo costituita da percentuali basse rispetto a quelle che normalmente il Pdl ottiene, ma, d’altra parte, da una campagna elettorale dove sono completamente assenti i temi locali, perché sconosciuti ai candidati, non si poteva davvero ottenere di più”.

“Silvio Berlusconi ha conseguito un risultato eccellente a livello nazionale, che gli ha consentito di riallacciare quel rapporto a suo tempo instaurato con gli italiani. Però Silvio Berlusconi, a mio avviso, ha giocato per pareggiare… se infatti avesse giocato per vincere, cioè se avesse candidato la sua gente, quelli che hanno rappresentato e rappresentano il Popolo delle Libertà nelle istituzioni locali, quelli che parlano con le persone e si occupano dei loro problemi, non avremmo visto percentuali così alte, almeno nella mia terra, per il Movimento cinque Stelle di Beppe Grillo. Il consenso ottenuto da Beppe Grillo si compone di tante variabili, dalla persone che contestano tutto a prescindere ma anche da cittadini che hanno voluto mandarci un segnale: questa politica non va bene, la politica autoreferenziale non va bene, la politica che parla solo di poltrone, di futuro dei politici e non del futuro del Paese non va bene” aggiunge Vaccarezza.

“E’ inaccettabile che la politica diserti problemi come il diritto al lavoro, alla casa, all’assistenza, insomma i problemi del nostro quotidiano che su larga scala diventano il bagaglio pesante per la nostra nazione – conclude Vaccarezza nel suo post – Se il Popolo delle Libertà riuscirà a comprendere e a fare suoi i motivi di questo enorme dissenso potrà ricominciare ad essere quel grande partito che ha garantito la democrazia all’Italia. Diversamente il Pdl pagherà a caro prezzo il perseverare a non voler vedere, a non voler sentire. I nostri genitori dicevano chi semina raccoglie… Stavolta devo dire che ciò che è stato raccolto è più di quanto è stato seminato, grazie al grande senso di responsabilità, non dei vertici romani ma di chi in questo progetto politico ci crede e ci ha sempre creduto, anche se durante la formazione delle liste ne è stato escluso”.

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