Albenga/Sanremo. “La querelle tra il sindaco di Albenga e quello di Sanremo volta a stabilire quale, tra le due cittadine liguri, sia la vera città dei fiori ha animato le cronache di questi giorni. In merito a questa “diatriba”. E’ naturale che si sfrutti in questo periodo la notorietà di Sanremo in prossimità ovviamente del Festival della Canzone italiana, per riportare l’attenzione dei media sul territorio ligure ma un battibecco di questa natura può risultare quasi ilare agli occhi della nazione”. Lo afferma in una nota Marco Damele, coordinatore provinciale Anga Imperia – Giovani di Confagricoltura.
“Perché invece non sfruttare la notorietà di Sanremo per rilanciare l’intero comparto florovivaistico e la bellissima costa ligure? La Liguria, per la sua forma, richiama una corona e su questa corona campeggiano fiere delle perle e delle gemme che altro non sono se non le bellissime città che da sempre la caratterizzano assieme al mare cristallino ed ai fiori. Non solo Sanremo dunque e neppure Albenga ma l’intera Liguria da La Spezia a Ventimiglia”.
“L’attenzione della nazione per i fiori non può essere puntata su Sanremo sempre e solo in occasione del Festival. L’evento canoro dovrebbe costituire il trampolino per la promozione di un territorio vivo ed attivo tutto l’anno che necessita assolutamente di essere rilanciato per tornare a ricoprire il ruolo di leader nei settori turistico e florovivaistico esattamente come era fino agli anni 90”.
“Ci sono le potenzialità e devono essere valorizzate. Non devono essere la singola città o il singolo comparto a muoversi, bensì uno sforzo collettivo. Il frutto della sinergia di persone ed istituzioni dell’intero territorio ligure che unendosi potrebbero ridare linfa nuova e rilanciare la regione attraverso le produzioni d’eccellenza e l’ospitalità”.
“Proprio dal fiore potrebbe partire la rinascita. Attraverso una nuova forma di mentalità che veda il fiore come un patrimonio da conservare e promuovere. Il fiore come veicolo di conoscenza di un territorio e caratteristica fondante della Riviera dei Fiori e dell’intera Liguria”.
I Giovani di Confagricoltura si spingono ancora più avanti con una proposta: “Il territorio ligure, la floricoltura diventi patrimonio dell’umanità”.