Cronaca

Albenga: presa la banda dei videopoker, 17 furti accertati. “Veloci e spregiudicati: probabili autori di altri colpi”

Albenga. Colpi che impressionano per la velocità e la spregiudicatezza dimostrata dalla banda in azione, e che hanno avuto successo in almeno 17 casi, per un bottino che si aggira attorno ai 55 mila euro (cifra che si riferisce ai contanti arraffati e al valore delle auto rubate per mettere a segno i furti).

Non lasciavano nulla al caso Xhonatan Bibaj, 25 anni, e Petrit Vishkulli, 30 anni, – entrambi albanesi e irregolari sul territorio nazionale – che, dalla calma apparente del loro appartamento in una elegante palazzina del centro di Andora, studiavano le strategie da adottare e l’obiettivo futuro da colpire.

Il loro modus operandi, però, era sempre lo stesso, ed è proprio grazie a questa ripetitività che i carabinieri del Nucleo Operativo di Albenga, guidati dal Capitano Morelli, in collaborazione con la Stazione dei Carabinieri di Andora, sono riusciti a individuarli.

I due erano specializzati in furti ad esercizi pubblici e bar dove svuotavano le slot machine, colpi che garantivano loro una refurtiva consistente tanto da ipotizzare per i soli furti accertati un illecito guadagno di 55.000 euro.

L’indagine è partita dall’analisi dei singoli episodi e dalle poche immagini che riprendevano i ladri in azione, immagini che impressionano per la violenza con cui i soggetti scardinavano le entrate dei bar e per la velocità di esecuzione del furto.

Tutto avveniva in tre minuti: prima un breve sopralluogo, poi l’aggressione alla porta con mazze e picconi ed infine l’asportazione delle slot. I ladri fuggivano a bordo di furgoni (da qui il nome dell’indagine “Jumper”) ed auto rubate, portavano quello che avevano sottratto in un posto isolato, scassinavano le macchinette e poi con tutta calma parcheggiavano la vettura rubata in un posto sicuro (lasciando le chiavi nascoste nella ruote del mezzo) per tornare a casa in autobus.

In un caso, poi, si sono anche mostrati violenti: nel corso del furto al Market di Albenga, infatti, i due albanesi sono accusati di rapina impropria perché, per assicurarsi la fuga, hanno minacciato con tanto di picconi due ragazzi intervenuti sul luogo.

L’indagine, coordinata dal Pubblico ministero dottoressa Pischetola della Procura di Savona, si è concentrata subito sull’analisi dei furti, visto che ci si trovava di fronte ad episodi criminali seriali.

Proprio l’analisi di intellingent e le immagini carpite dalle telecamere dei Comuni interessati, ha consentito agli investigatori di concentrare le attenzioni sulla cittadina di Andora dove è stato rinvenuto uno dei mezzi rubati, un Honda Jezz. E’ qui che i due vivono ed è qui che i carabinieri concentrano la loro attenzione con lunghi appostamenti. Alle 23 di martedì i militari dell’Arma, appostati sotto casa dei malviventi, li vedono uscire dal loro “covo”, prendere il pullman, recuperare un’auto rubata ad Alassio e dirigersi ad Albenga per compiere un furto al punto Snai. I ladri spaccano come al solito la porta senza tanti complimenti ma, di fronte allo scattare dell’allarme e all’arrivo imminente dei carabinieri, fuggono in auto sulle alture di Ceriale dove dormono tuta la notte.

La mattina dopo si dirigono a Ceriale, abbandonano l’auto rubata, e entrano nel bar “Sati” a fare colazione, ma non hanno nemmeno il tempo di gustare cappuccino e brioche che gli uomini dell’Arma (che li avevano tenuti d’occhio tutta la notte nei boschi di Peagna) entrano nell’esercizio commerciale e, tra gli applausi dei clienti, ammanettano i due ladri.

Ecco l’elenco dei negozi presi di mira: l’agenzia di scommesse Snai di Albenga, pizzeria la crocetta – Alassio, Bar edera- Alassio, Bar pino – Pietra Ligure, Bar le sbullonate – Andora, Bar sole luna – Albenga, Bar equo e bio – Loano, esercizio commerciale turtle surf shop – Andora, Alimentari e tabacchi “market” – Albenga, sala giochi Nik E Nok – Andora, Bar Coccobrillo – Borghetto, Tabaccheria vinai – Albenga Bar Planet – Ceriale. In più sono 4 le auto rubate.

I carabinieri pensano che i furti messi a segno siano comunque molti di più: per questo hanno diramato le foto dei due albanesi di modo i cittadini abbiano l’opportunità di riconoscerli e segnalarli quali autori di altri colpi.

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