Economia

Voli low cost al Panero? La direzione di Ava smentisce: “Nessuno ci ha mai contattato, soluzione impraticabile”

Maurizio Maricone

Albenga. La direzione dell’aeroporto Clemente Panero non ha avuto contatti con la nascente associazione “Fare Ponente”. La secca smentita arriva dal presindente dell’Ava, la società di gestione dello scalo ingauno, Maurizio Maricone.

“Domani sarò in aeroporto e potrò essere più preciso, ma posso già confermare che non abbiamo avuto nessun incontro con i responsabili di questa iniziativa” afferma Maricone.

Il comitato, che si presenterà ufficialmente sabato 19 Gennaio, alle ore 11 presso l’Hotel Corallo ad Imperia, nasce “per rilanciare l’aeroporto di Albenga”, come anticipato dal promotore, l’imperiese Luca Ramone. “Si chiamerà ‘Fare Ponente’ ed è un comitato spontaneo e apolitico di imprenditori e cittadini uniti per garantire un futuro al turismo del ponente ligure” ha spiegato l’ideatore.

“E’ una lodevole iniziativa – replica Maricone – ma si scontra con la realtà dei fatti. Le low cost portano i passeggeri agli scali che pagano, e questo sta mettendo in crisi i conti non solo degli scali ma anche quelli degli stessi enti locali che li finanziano”.

Una recente polemica tra Meridiana e Ryanair ha portato la prima a chiudere i voli operati da Bari per Milano e Venezia; secondo la compagnia italiana ogni passeggero portato dalla compagnia irlandese nello scalo pugliese frutterebbe a questa oltre 27 euro di contributi “pubblici”. Lo stesso scalo di Pisa, tra i maggiori d’Italia dietro Bergamo, costerebbe alla Regione Toscana oltre 6 milioni di contributi.

“A parte il fattore economico, non bisogna dimenticare il fattore sicurezza. Oggi a Villanova velivoli come il Boeing 737-800 (usato da Ryanair) o l’Airbus A319/A320 (usato da Easyjet) possono atterrare sono con delle configurazioni molto particolari e in ogni caso per poter attivare dei servizi di linea lo scalo dovrebbe dotarsi del sistema ILS per l’assistenza di atterraggi e decolli e questo non è installabile a causa della presenza delle montagne intorno alla pista” sottolinea il presidente dell’Ava.

“In via solo teorica – conclude Maricone – se si trovassero i fondi per finanziare l’attivazione di alcune rotte, che sarebbero comunque scelte dal vettore dopo un’approfondita analisi commerciale, lo scalo potrebbe essere usato anche senza il sistema ILS. Peccato che a quel punto nessuna compagnia assicuratrice sarebbe disposta a coprire il nostro scalo per i rischi e di conseguenza nessuna compagnia opererebbe senza tali garanzie alcun volo”.

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