Cronaca

Sotto processo a Savona per omicidio, rischiava di uscire di cella per decorrenza dei termini: albanese “fermato” d’urgenza

Savona Tribunale

Savona. Era stato estradato dall’Albania perché ritenuto responsabile, insieme ad un altro albanese, dell’omicidio di un connazionale avvenuto sull’Aurelia a Borghetto Santo Spirito. Questa mattina però il presunto omicida, Xhevedet Plaku, 33 anni, stava per uscire dalla celle del carcere di Savona, dove era arrivato dal suo Paese natale il 10 gennaio, a causa di un “impiccio” burocratico. E’ emerso infatti che l’uomo non era ancora stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia, obbligatorio entro i 5 giorni dalla notifica dell’ordinanza di custodia cautelare. Per evitare che Plaku tornasse in libertà il pm Danilo Ceccarelli ha quindi emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto che gli è stato notificato in cella.

Domani mattina il presunto omicida verrà quindi interrogato dal giudice delle indagini preliminari per convalidare il fermo (mentre l’ordinanza che lo aveva portato in carcere in Italia è stata revocata). Xhevedet Plaku, insieme al connazionale Adrian Plaku, al momento, è a processo in corte d’assise per il delitto di Borghetto nel quale era stato ucciso, il 10 giugno 2000, l’albanese di 32 anni Rapi Sali. Finora il procedimento è stato piuttosto travagliato visto che – dopo che si è saputo che il contumace Xhevedet era stato arrestato in Albania e condannato per un altro delitto – il suo difensore, all’epoca Mara Tagliero, aveva chiesto e ottenuto la sospensione delle udienze in attesa dell’estradizione.

Secondo il quadro accusatorio, Xhevedet, insieme ad Adrian Plaku, uccise Sali, in un vero e proprio agguato, sparandogli due colpi di 7.65 alla testa sull’Aurelia. Nello scontro a fuoco rimase ferito in modo gravissimo anche Alfred Hasa. Secondo gli investigatori l’omicidio maturò nell’ambito degli scontri tra “bande” per il controllo del mercato della prostituzione di strada lungo l’Aurelia.

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