Riduzione dei fondi alle pubbliche assistenze, dibattito in Consiglio regionale

Consiglio Regionale della Liguria

Liguria. Marco Scajola Pdl ha presentato un’interrogazione, (sottoscritta anche da Alessio Saso, Marco Melgrati, Luigi Morgillo, Matteo Rosso, Gino Garibaldi, Franco Rocca, Roberto Bagnasco e Roberta Gasco del Pdl) sui tagli economici al settore delle pubbliche assistenze che “rischiano di portare ad un blocco di un servizio insostituibile e preziosissimo per la collettività”.

Il consigliere ha chiesto alla giunta “di valutare altre opzioni perché non è tollerabile che la scelta avvenga solamente in base a criteri prettamente economici e non vengano, invece, considerate le conseguenze negative che tagli di questa natura possono causare ai cittadini. Si tratta di personale volontario che fa un lavoro eccezionale e rappresenta un fiore all’occhiello del nostro paese e che si rischia di avere un blocco dell’assistenza”.

Per la giunta ha risposto l’assessore alla salute Claudio Montaldo: “Non abbiamo fatto altro che applicare le norme sui Lea, i Livelli essenziali di assistenza. I Lea prevedono che si possano trasportare, oltre alle emergenze, solo persone in dialisi e persone che non deambulano temporaneamente o permanentemente, ma nel tempo queste norme sono state interpretate in modo estensivo con una crescita di spese per diversi milioni che oggi non possiamo più reggere. E’ vero che il servizio si fonda sul volontariato, ma ci sono anche circa 400 lavoratori dipendenti. E’ vero, inoltre, che in una regione “anziana” come la Liguria le ambulanze svolgono anche un ruolo sociale per quanto riguarda chi ha difficoltà a deambulare, ma questo tema va affrontato in un rapporto con i comuni, superando logiche di campanile e in un’ottica di integrazione socio-assistenziale. Abbiamo fatto la scelta di privilegiare le associazioni di volontariato e vogliamo discutere con loro delle modalità diverse con le quali offrire il servizio, riducendo un costo oggi molto alto”.

Marco Scajola ha ribattuto: “Siamo di fronte ad un cane che si morde la coda: si tagliano gli ospedali diffusi sul territorio e poi si scopre che le pubbliche assistenze percorrono un mare di chilometri. Ci siamo dimenticati che tipo di territorio abbiamo e che le pubbliche assistenze operano nell’entroterra. Occorre una modalità nuova e bisogna smetterla con il metodo di calare fondi dall’alto. E’ vero che le pubbliche assistenze hanno dei dipendenti ma di sicuro fanno orari pesanti e non percepiscono grandi stipendi. Invito la Giunta a intervenire nel più breve tempo possibile”.

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