Revisione Puc Varazze, il Wwf critico: “Presidio ambientale non significa salvaguardare la collina”

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Varazze. Il Wwf Savona critico con la revisione del Puc di Varazze: “Salvaguardare la collina ed il paesaggio non significa un presidio ‘ambientale’ con nuove volumetrie edilizie e trasferimenti di indici ‘ampi'” esordisce Marco Piombo, responsabile per la Tutela del Territorio dell’associazione commentando l’approvazione in Giunta comunale di Varazze delle linee guida della revisione del piano urbanistico comunale.

“In particolare le maggiori preoccupazioni sono riguardo alla frase contenuta nel testo approvato, dove si legge: ‘si prevede la possibilità della trasferibilità ampia dell’indice per tutti i sub ambiti, per le aree di completamento e per le frazioni'” spiega Piombo.

“Per quanta riguarda la realizzazione di edifici con funzione di presidio e tutela del territorio, si ritiene osservare quanto segue: la realizzazione o l’ampliamento di unità abitative volte alla costituzione di insediamento avente funzione di presidio ambientale non è condivisibile in quanto tale artificio, ove già realizzato non ha mai costituito reale ostacolo all’abbandono del territorio o in difesa dagli eventi atmosferici, non garantendo la corretta gestione del patrimonio boschivo e naturale; in primis la difesa del patrimonio boschivo dagli incendi; ma ha consentito una edificazione a fini meramente abitativi, con grande compromissione del territorio per la costruzione di viabilità d’accesso. La proposta del ‘presidio ambientale’ spesso è una teoria unicamente capace di favorire una sparsa e diffusa edilizia. In qualche modo rappresenta l’apertura di nuovi fronti di edificazione in zone non edificate” aggiungono dal Wwf.

“Si rammenta quanto previsto dal Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico regionale per le aree ANI-MA (Aree non Insediate di Mantenimento, le aree attualmente non edificate) ove non è pertanto consentito aprire nuove strade di urbanizzazione, ne costruire nuovi edifici, attrezzature ed impianti. Per tali motivi si chiede che le previsioni di nuove edificazioni con funzioni ‘di presidio ambientale’ e la proposta di trasferimento degli indici edificatori in modo ‘ampio’ siano stralciati prevedendo che tali zone vengano sottoposte a regime di salvaguardia” conclude Marco Piombo.

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