Liguria. “C’è soddisfazione per il fatto che noi l’unico partito che sceglie i propri parlamentari con le primarie e questo è un fatto di cui portiamo vanto, doppio in Liguria in quanto siamo stati noi a lanciare quest’idea a livello nazionale. Adesso la discussione riguarda la composizione della cosiddetta quota nazionale, cioè i capilista e un dieci per cento dei candidati di Camera e Senato, questo vuol dire quattro candidati in Liguria”. Lo dice Giovanni Lunardon al termine del direttivo regionale del Pd con al centro la composizione delle liste in vista delle prossime elezioni politiche.
“Un risultato importante lo abbiamo già sostanzialmente acquisito che è quello di poter esprimere come territorio ligure un autorevole capolista probabilmente alla Camera nella figura di Andrea Orlando. Adesso da qui alla direzione nazionale continueremo a batterci perché la Liguria possa essere ancora più rappresentata all’interno di questa quota nazionale o in subordine cercheremo di fare in modo che coloro che saranno candidati siano comunque rappresentativi di culture, competenze e capacità che possano arricchire la Liguria. Da qui a martedì saremo in condizione di poter chiudere le nostre liste, che poi saranno approvata dalla direzione nazionale”.
Se ci fosse il secondo nome ligure in lista nazionale si potrebbe anche risolvere la querelle genovese scoppiata a proposito delle posizioni di Luca Pastorino e Mara Carocci, che finirebbero secondo il regolamento del Pd sull’alternanza di genere rispettivamente ottavo e settima, specularmente rispetto al risultato delle primarie. Su questo un emendamento dell’ultimo minuto a favore di Pastorino è stato però bocciato dal direttivo, proprio perché non rispetterebbe il regolamento delle candidature: “Certamente sì perché se ci fosse un secondo nome ligure nella quota nazionale si metterebbero in sicurezza anche gli ultimi dei cosiddetti eleggibili” ha detto Lunardon.
A proposito del secondo nome che potrebbe finire, se la direzione romana accetterà, in quota nazionale, durante il direttivo è uscito fuori il nome del segretario regionale del Pd Lorenzo Basso, che ha vinto le primarie, mentre in altre Regioni i segretari regionali sono candidati in quota nazionale, ma la proposta di questo secondo nome che verrà fatta a Roma sarà più ampia e potrebbe riguardare anche Mario Tullo, Roberta Pinotti o Anna Giacobbe.
“Io ho voluto fare le primarie in risposta a quella famigerata legge che è il porcellum – commenta il segretario regionale Lorenzo Basso – che fa sì che le persone vengano nominate, quindi ho preferito a differenza di altri andare direttamente a correre nelle primarie: a me non interessa sinceramente se il secondo nome per la quota nazionale è il mio o quello di un altro, sono invece interessato ad allargare le possibilità per i rappresenti della Liguria al fine di rappresentare i cittadini di questa regione nel Parlamento italiano, e stiamo lavorando per questo obiettivo” conclude Basso.