Savona. Chiusa la causa civile per il tragico incidente stradale in cui il 20 dicembre del 2007 perse la vita il trentunenne Roberto Salvaterra. Il giudice del tribunale di Savona Luigi Acquarone ha infatti depositato la sentenza con la quale ha quantificato in un milione e 191 mila euro il risarcimento danni destinato ai familiari di Salvaterra (la moglie, il figlio, i genitori ed il fratello).
Il contenzioso era stato aperto dai familiari della vittima (dipendente della Gioielleria Delfino di Savona e calciatore del Santa Cecilia) nei confronti di Carlo Alberto Chessa, l’autista della Rover che quella sera travolse la Vespa condotta dal trentunenne savonese. Per l’incidente Chessa (che era al volante ubriaco e sotto l’effetto di stupefacenti), in sede penale, aveva patteggiato una condanna a due anni e sei mesi di reclusione per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza.
Dall’assicurazione, visto il basso massimale, era arrivato invece un risarcimento di circa 700 mila euro considerato insufficiente per tutelare la vedova, il figlio (che oggi ha sei anni) e gli altri familiari del giovane. Di conseguenza si era aperto il procedimento civile per quantificare i danni nel quale, oltre che l’investitore, erano stati coinvolti i suoi genitori perché Chessa, quella tragica sera, aveva preso l’auto del padre pur avendo la patente ritirata.
Il contenzioso civile è stato tutt’altro che indolore: in un primo momento sembrava che si potesse arrivare ad un accordo tra le parti, ma poi non è stato così ed è stato necessario sottoporre i familiari di Salvaterra ad una perizia psichiatrica per quantificare i danni subiti. Nel calcolare il risarcimento il giudice ha tenuto conto del danno patrimoniale, di quello per lucro cessante, di quello biologico e di quello per la perdita di rapporto parentale subiti dai parenti della vittima.
Con questa sentenza, a sei anni da quella tragica sera in cui, mentre tornava a casa in scooter dall’allenamento con la sua squadra di calcio, il Santa Cecilia, Roberto Salvaterra perse la vita sull’Aurelia ad Albissola, sui processi giudiziari per questa vicenda viene finalmente scritta la parola fine.