Cronaca

Guidava ambulanza pur essendo in malattia, datore di lavoro la fotografò: assolto per la seconda volta

tribunale Savona

Pietra L. Ricorso in Cassazione della parte civile e processo da rifare con un altro giudice, ma l’esito non cambia. E’ stato infatti assolto per la seconda volta (la prima sentenza, di non luogo a procedere, risale al 9 novembre del 2011) il presidente di una cooperativa di servizi, il pietrese D.R., 61 anni, che aveva pubblicato su internet la foto di una sua socia lavoratrice che guidava un’ambulanza della Croce Rossa mentre risultava ufficialmente assente dal lavoro per malattia. Un gesto che era costato all’uomo una denuncia per diffamazione a mezzo stampa, visto che l’episodio era stato ripreso da alcuni media locali.

Questa mattina, davanti al giudice Emilio Fois, il presidente della coop (assistito dall’avvocato Giovanni Maglione) è stato definitivamente assolto al termine del rito abbreviato richiesto dallo stesso imputato. In riferimento all’aver pubblicato la foto sul web, precisamente sul suo profilo Facebook, il giudice ha tenuto conto del fatto che ha agito in uno stato d’ira provocato dall’aver scoperto la dipendente prestare servizio per una diretta concorrente della cooperativa di cui era socia nonostante avesse dichiarato di non essere in grado di svolgere questo tipo di lavoro (anche per la coop infatti la donna ricopriva l’incarico di autista).

In riferimento al reato di diffamazione a mezzo stampa invece D.R. è stato assolto per non aver commesso il fatto in quanto gli articoli usciti sul periodico online Ivg e sul quotidiano La Reppublica non sono stati redatti da lui. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 700 euro di multa, mentre la parte civile aveva richiesto un risarcimento di 25 mila euro. Il giudice si è comunque riservato sessanta giorni per depositare le motivazioni della sentenza.

L’episodio incriminato risaliva all’estate del 2009 quando, nei pressi dell’ospedale Santa Corona, il presidente della cooperativa aveva “pizzicato” sul fatto la guidatrice, a bordo di un’ambulanza della CRI di Ceriale, e l’aveva ritratta con la fotocamera. L’episodio era poi rimbalzato su due mezzi di informazione ed il presidente della coop sociale era stato denunciato dalla diretta interessata.

Il difensore dell’imputato, l’avvocato Giovanni Maglione, non ha nascosto la propria soddisfazione per l’esito del procedimento: “E’ stato molto lungo: siamo passati da una richiesta di archiviazione ad un’opposizione ad essa che ha portato alla formulazione di un’imputazione coatta. Davanti al gup è arrivata una sentenza di non luogo a procedere contro la quale c’è stato un ricorso in Cassazione. Infine c’è stato questo nuovo processo che si è conlcuso oggi dopo essere passato al vaglio di quattro giudici”.

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