Economia

Finale, “orario continuato” all’Intesa San Paolo: mobilitazione della Fisac Cgil

banca intesa

Finale L. Lunedì 28 gennaio la filiale di Finale Ligure di Intesa San Paolo (unica, per ora, nella provincia) passerà all’orario 8-20 dal lunedì al venerdì e 9-13 al sabato, così come deciso dal gruppo bancario per 90 filiali sul territorio nazionale, a seguire altre 600.

Il nuovo orario discende da un accordo e da contratti collettivi nazionali di lavoro che sono stati tutti bocciati dai bancari liguri nelle relative votazioni assembleari e la Fisac Cgil di Savona ha contribuito ad evidenziarne le ricadute negative.

“Il filo conduttore di questi accordi, che ora si concretizzano con un notevole peggioramento della qualità della vita dei lavoratori coinvolti, sarebbe quello dello “sviluppo della produttività e il sostegno all’occupazione”. A questo proposito è singolare l’assonanza pressoché completa delle dichiarazioni dei firmatari, sia quelli di parte aziendale sia quelli di parte sindacale, secondo le quali la comune “idea” di estendere gli orari avrebbe come principale obiettivo la difesa dell’occupazione. Riguardo all’altro aspetto – la produttività – ci asteniamo dal commentare: come sindacato non ci compete entrare nel merito delle scelte commerciali dell’azienda, nostro compito è gestire le ricadute sui lavoratori. Per l’occupazione la ratio dell’accordo sarebbe che, poiché la banca vuole chiudere circa mille filiali, con l’estensione dell’orario delle altre si ricollocherebbe il personale senza ridurlo. Ma tutto questo è falso: in realtà l’intenzione di ABI e di Intesa San Paolo è precisamente quella di ridurre il numero dei bancari di decine di migliaia di unità a livello complessivo (secondo ABI e Comitato per gli affari sindacali e del lavoro). Questa riduzione verrà attuata con la ricetta di KPMG (Network di servizi professionali alle imprese) secondo cui passando, a livello nazionale, ad una rete di grandi filiali sempre aperte e sviluppando l’home banking e i bancomat più evoluti, sarà possibile chiudere quindicimila filiali delle quarantamila attualmente esistenti, allineandosi così agli standard europei, facendo pagare solo ai lavoratori (50 mila esuberi spalmati su tutti i gruppi bancari) il processo di ristrutturazione del sistema” spiega la Fisac Cgil.

“Il confronto tra il numero dei bancari prima e dopo la “cura”, a partire da Intesa San Paolo, metterà in evidenza la correttezza delle critiche ai contenuti del Ccnl: l’orario esteso infatti verrà attuato dagli stessi dipendenti, sia a Finale Ligure sia altrove, senza alcun incremento di organico. La Fisac Cgil di Savona è mobilitata sin d’ora per difendere i lavoratori dai disagi conseguenti ai nuovi orari (mobilità, pendolarismo, quadrature di cassa, carichi familiari, riposi compensativi, sicurezza, ecc.) e per lottare contro i continui arretramenti nel settore del credito e a livello generale”.

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