Cronaca

Consigliere condannato per post razzista, “Fischia il vento”: “E’ ora che legga ‘Se questo è un uomo'”

fischia il vento

Albenga. “In relazione alla notizia della condanna del consigliere comunale Mauro Aicardi per le dichiarazioni di quasi un anno fa sulla ‘necessità di tornare ai forni crematori per risolvere il problema immigrati’ sarebbe a mio avviso auspicabile che il codice italiano prevedesse anche pene alternative quali, nel caso specifico, l’obbligo di documentarsi in modo approfondito sull’argomento e poi spiegare ciò che fu l’olocausto ai giovani di una scuola superiore, alla presenza di una commissione formata da diretti discendenti dei deportati”: così Francesco De Andreis, presidente dell’associazione “Fischia il vento”, commenta la notizia del patteggiamento a otto mesi (con la condizionale) per istigazione all’odio razziale per la frase infelice dell’esponente della Lega Nord di Albenga rimbazata anche su Facebook e che commentava un caso di cronaca che aveva coinvolto due marocchini.

“Per sua documentazione mi permetterei di consigliare al signor Aicardi, oltre al notissimo ed insostituibile libro di Primo Levi ‘Se questo è un uomo’, un altro libro che restituisce l’orrore di Aushwitz in tutta la sua crudezza: ‘Medico ad Aushwitz’ di Miklos Nyisli, medico ebreo ungherese, deportato ad Auschwitz nel maggio del ‘44 insieme alla moglie ed alla figlia quattordicenne e miracolosamente scampato – continua De Andreis – Una pena simile sarebbe molto più rispondente al principio ispiratore del nostro ordinamento penale, volto al recupero del reo e non ad una mera punizione dello stesso”.

“Lo stesso principio ha peraltro ispirato i Padri Costituenti proprio in contrapposizione a quello meramente punitivo e castigante tipico dell’ideologia fascista. Fermo restando che sarebbero auspicabili parole di scuse chiare e definitive, formulate nell’unica sede deputata, ossia quella del consiglio comunale. Scuse rivolte innanzitutto a quanti subirono l’olocausto ed inoltre agli extracomunitari per i quali ha invocato i forni, all’istituzione del consiglio comunale e alla cittadinanza di Albenga” conclude il presidente di “Fischia il vento”.

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