Borgio, studio sulla qualità ambientale delle Grotte: al via sistema di monitoraggio

Borgio Verezzi. Uno studio sulla qualità ambientale della grotta turistica di Valdemino. E’ quanto avviato dal Comune di Borgio Verezzi che di recente ha coordinato una riunione tecnica alla presenza del sindaco Renato Dacquino, l’assessore G. Raimondo, i tecnici comunali Jgor Nolesio e Vincenzo Nario, gli speleologi Luigi Perasso e Alessandro Maifredi, in rappresentanza della Delegazione Speleologica Ligure (D.S.L.).

“Da ormai più di 40 anni la grotta è meta di visite guidate al suo interno, lungo un percorso particolarmente suggestivo, attraverso ambienti ipogei sapientemente selezionati nei quali si alternano ampie sale tappezzate di strutture concrezionali di rara purezza e policromia. La necessità di effettuare una serie di osservazioni sullo stato dell’ambiente ipogeo di Valdemino si rende necessario per un duplice motivo: in primo luogo appurare nell’immediato la presenza e natura di eventuali inquinanti, a seguito della segnalazione di odori e di depositi di materiale “sospetto” in corrispondenza di un ampio ramo non turistico, recentemente rivisitato dal gruppo speleologico locale, il Gruppo Grotte Borgio Verezzi (GGBV); secondo punto quello di sottoporre la grotta ad un articolato studio scientifico al fine di valutare nel tempo l’impatto della turisticizzazione, individuando eventuali processi di regolazione nell’ottica di un suo attento sfruttamento sostenibile” spiega il primo cittadino di Borgio Verezzi.

Una prima fase di indagini ha portato alla raccolta di campioni di acqua e di materiale “sospetto” osservato in corrispondenza di alcune concrezioni del ramo nuovo; i campioni sono stati conferiti presso un laboratorio di analisi specializzato che ha escluso la presenza di inquinanti di tipo organico (coliformi fecali) e di tipo chimico (idrocarburi), I risultati ottenuti, per le prove eseguite, sono compatibili con un’origine prevalentemente inorganica del materiale, con scarso contenuto di sostanza organica e con rilevanti quantità di manganese e ferro che, se specialmente in forma di ossidi, possono aver conferito il colore scuro al materiale stesso. tranquillizzando gli speleologi che avevano percepito l’odore di idrocarburi nel corso delle esplorazioni.

Contestualmente è stato effettuato un rilievo topografico di dettaglio del ramo nuovo della grotta, utilizzando un’innovativa tecnica speleologica appositamente messa a punto per l’occasione, corredata da una ricca documentazione fotografica e filmata; la pianta della poligonale di precisione del ramo recentemente esplorato è stata agganciata al percorso turistico esistente e il tutto è stato trasposto sulla carta tecnica regionale, allo scopo di permettere ai tecnici comunali di verificare in superficie quali terreni ed edifici si trovano sopra il ramo nuovo.

Ulteriori campionamenti verranno ripetuti nel tempo, appena i livelli dell’acqua presente nel ramo nuovo lo consentiranno nuovamente, avendo in questo periodo invernale raggiunto quote che impediscono una progressione in condizioni asciutte o quanto meno in sicurezza.

“Vogliamo predisporre un sistema di controllo della grotta, mediante un dispositivo di monitoraggio strumentale di cui si è iniziato a concepirne la struttura con i rappresentanti della DSL e del GGBV, nell’intenzione di tutelare un ambiente estremamente delicato, la cui frequentazione se opportunamente regolata, potrà continuare ad offrire ad un pubblico di non addetti ai lavori un’emozione unica e difficilmente ripetibile in superficie” conclude il sindaco Dacquino.

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