Cronaca

Qualità della vita, Savona scivola ancora verso il fondo della classifica: è all’88° posto, perse 10 posizioni dal 2011

Veduta dal Priamar

Savona. Non si placa lo scivolamento della Provincia di Savona verso il fondo della classifica sulla qualità della vita nei capoluoghi provinciali italiani. La nostra provincia occupa ora la posizione numero 88 su 103, un nuovo peggioramento nella graduatoria visto che l’anno scorso si trovava al settantottesimo e nel 2010 era invece al numero 55. A registrare questo risultato è il quattordicesimo Rapporto sulla Qualità della vita in Italia 2012, realizzato da ItaliaOggi con l’università La Sapienza di Roma.

A collezionare risultati negativi non è solo la provincia di Savona visto che, guardando al trend generale, la ricerca dice che la qualità della vita nelle province italiane peggiora: dopo la netta caduta registrata già lo scorso anno, nel 2012 sono 42 le province nelle quali la qualità della vita è risultata buona o accettabile, contro le 45 della passata edizione. Con il Rapporto 2012 si registra il peggior risultato dalla prima edizione dell’indagine: salgono infatti a 61 le province nelle quali la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente.

E Savona purtroppo, anziché risalire la classifica, ha continuato nel suo scivolamento verso il basso della graduatoria che vede al vertice Trento e Bolzano. Pessimo risultato anche per un altro capoluogo ligure, Imperia, a cui è toccato il ruolo di fanalino di coda della lista. Non se la passa meglio Genova che occupa la posizione numero 92, mentre la migliore delle liguri è La Spezia che si trova alla posizione 57 della classifica.

Il peggioramento nei livelli di qualità della vita si registra in particolare nelle province dell’Italia meridionale e insulare ma è marcato l’arretramento anche nell’Italia centrale. Ai primi due posti si confermano appunto le province di Trento e Bolzano, quelle in cui si vive meglio. Agli ultimi posti Messina (quart’ultima), Crotone (terz’ultima), Napoli (penultima) ed ultima, a sorpresa, Imperia. Mentre sostanzialmente tiene la qualità della vita nei grandi centri urbani del nord, Roma cede posizioni e scende di ben 11 posizioni, piazzandosi al 62mo posto. Il peggioramento investe non solo l’area meridionale e insulare (tendenza già rilevata gli anni scorsi) ma anche quella centrale.

Tra i grandi centri, Torino sale di una posizione, alla 46; Milano recupera 7 posti, dal 46 al 39. La tendenza, secondo lo studio, che si consolida nell’ultimo quinquennio, vede un Nordovest vulnerabile, mentre Sud e Isole confermano problemi strutturali. Il livello medio di qualità della vita è insufficiente e non accenna a migliorare nelle regioni del sud e se tre anni fa era stato individuato un gruppo di province in cui la qualità della vita risultava superiore a quella prevalente nelle altre province dell’Italia meridionale e insulare, oggi questo nucleo, che andava dal litorale adriatico meridionale alle province ioniche fino a estendersi su un breve tratto del litorale tirrenico, si è dissolto: resistono solo le province della Basilicata.

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