Politica

“Ospedali in aree disagiate”, lettera del ministro Balduzzi per il convegno di Cairo: “Puntare sugli strumenti di telemedicina”

ministro renato balduzzi

Cairo Montenotte. Il ministro della salute Renato Balduzzi ha espresso “attenzione e interesse” per il tema al centro del convegno “Ospedali in aree disagiate: caratteristiche, modelli organizzativi, costi ed opportunità”, in programma sabato 15 dicembre a Cairo Montenotte, al Palazzo di Città in Sala De Mari. All’evento organizzato dal Comitato Sanitario Valbormida prenderanno parte amministratori, politici, tecnici, operatori del settore sanitario e rappresentanti dei Comitati Sanitari locali.

Il ministro Balduzzi non potrà essere presente per la coincidenza con altri impegni, ma ha indirizzato una lettera agli organizzatori del convegno. “Il territorio italiano – scrive – è cartterizzato dalla presenza di piccole zone geografiche a volte difficilmente raggiungibili anche per consistenti periodi di tempo a causa di condizioni meteorologiche avverse, che rendono problematico anche il trasporto in emergenza-urgenza, e da zone montane o premontane anch’esse difficilmente raggiungibili a causa dell’orografia o dello scarso sviluppo della rete viaria. Tali situazioni, per la garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di qualità, rendono necessario il mantenimento di ospedali di piccole dimensioni, che non sarebbero funzionali in altri contesti geografici”.

“La mission principale di queste strutture – prosegue il ministro – è la risposta a situazione di emergenza-urgenza occorse in località troppo distanti dai centri di riferimento di I e II livello o dai presidi sede di pronto soccorso. L’emanando regolamento sugli standard ospedalieri, in particolare, stabilisce che tali strutture possano essere previste in zone particolarmente disagiate, fissando in 90 minuti il limite temporale massimo di distanza dai centri hub e spoke di riferimento, e di 60 minuti dai presidi di pronto soccorso. In queste strutture va garantita un’attività di pronto soccorso, di medicina interna e di chirurgia ridotta, con la presenza della day surgery o week surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina. Inoltre va organizzata la possibilità di eseguire indagini laboratoristiche in pronto soccorso ed indagini radiologiche con trasmissione di immagine collegata in rete al centro hub/spoke più vicino”.

Il ministro si sofferma sull’importanza sugli strumenti di telemedicina, evidenziando le opportunità delle telediagnostica e del teleconsulto, “privilegiando – scrive – l’invio delle immagini a fini diagnostici o di ‘second opinion’ in centri di livello più elevato, piuttosto che sottoporre i pazienti ad invii in ospedali più attrezzati quando ciò non sia utile. Gli strumenti di telemedicina attualmente disponibili rappresentano infatti una risorsa e rappresentano l’anello di congiunzione tra ospedale e territorio, avvalendosi anche di strumenti comuni come la cartella condivisa”. “Anche il telemonitoraggio temporaneo su pazienti selezionati da medici di medicina generale – aggiunge – può costituire una valida alternativa al ricovero ospedaliero e, cosa particolarmente vantaggiosa nelle zone disagiate, la possibilità di teleconsulto specialistico da attivare negli studi medici consente di ottenere consulenze specialistiche a distanza”.

“Infine – osserva nella nota il ministro Balduzzi – la possibilità di inviare immagini, che saranno visionate da personale specialistico, rende più facile la gestione di alcune condizioni morbose. In tal senso l’utilizzo dell’ITC concorre alla realizzazione di una modalità operativa in rete che integra le competenze di vari livelli di complessità, soprattutto nelle località geograficamente disagiate dove è richiesta una particolare attenzione in termini di dotazioni strutturali, strumentali per implementare la sicurezza delle cure, il gradimento dei pazienti e il buon uso delle risorse”.

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