Cronaca

Omicidio di Giovanni Vassallo: domani funerali e nuovo sopralluogo nella sua casa per scoprire le origini del rogo

Andora. I vigili del fuoco e gli agenti della polizia scientifica domani mattina torneranno nella casa di Giovanni Vassallo per un nuovo sopralluogo. Scopo dei nuovi accertamenti nella villetta di via Leopardi sarà capire come e da quale zona della cucina si è originato il rogo che ha inghiottito il sessantottenne poi ritrovato carbonizzato nella sua abitazione. Uno dei punti oscuri dell’indagine sull’omicidio dell’uomo infatti è rappresentato proprio dall’incendio che ha devastato la sua abitazione: l’ipotesi più accreditata è che sia doloso, ma questa circostanza non è ancora stata confermata.

Sulla base delle prove raccolte finora (il lavoro degli inquirenti è stato reso più difficile dai gravi danni provocati dal fuoco), non è stato infatti possibile stabilire con certezza da dove siano partite le fiamme. Grazie al nuovo sopralluogo però il sostituto procuratore Daniela Pischetola e i poliziotti della Mobile sperano di trovare una risposta per questo enigma.

Nel frattempo le indagini procedono a ritmo serrato: nelle ultime ore l’attenzione degli inquirenti si è focalizzata sui tabulati telefonici della vittima che stanno inizando ad arrivare in Procura. Proprio dalle telefonate effettuate e ricevute da Vassallo si sta cercando di ricostruire la rete di rapporti dell’uomo e le sue frequentazioni. Uno dei sospetti è che l’omicidio possa essere maturato nell’ambito della vita privata dell’uomo che non faceva mistero della sua omosessualità: a metà degli anni Novanta, Vassallo aveva lasciato la casa che didivideva con moglie e figlie, in provincia di Biella, per andare a convivere con un uomo. Da quel momento il sessantottenne aveva anche iniziato a travestirsi da donna, abitudine che non aveva perso quando era venuto ad abitare in Riviera.

Al momento comunque non vengono escluse nemmeno altre piste e si indaga a 360° nella vita della vittima. Sul fatto che si tratti di un omicidio però non ci sono dubbi: Vassallo è stato colpito violentemente e ripetutamente con un oggetto contundente, prima che il suo corpo venisse avvolto dalle fiamme, ed aveva lo sterno sfondato e diverse costole rotte, oltre che una lesione cranica.

Conferme del fatto che l’uomo sia stato aggredito da qualcuno, forse la stessa persona che poi ha appiccato l’incendio per cancellare le prove del delitto. Per quanto riguarda l’arma usata dal killer per colpirlo sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che sia stata utilizzata l’ascia ritrovata ai piedi del cadavere.

Intanto anche nelle ultime ore, negli uffici della Squadra Mobile, sono continuati gli interrogatori ai vicini di casa e alle altre persone che conoscevano Giovanni Vassallo alla ricerca di elementi utili per dare un volto all’assassino. Domattina alle 10,30, invece, presso la chiesa Cuore Immacolata di Maria, nel centro di Andora, si terranno i funerali dell’uomo.

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