Cronaca

Andora, funerale poco affollato per Giovanni Vassallo e proseguono le indagini

funerale giovanni vassallo

Andora. Una ventina persone e non di più, a testimonianza di una vita vissuta in disparte, con pochi amici e lontana dalla famiglia. Quella famiglia che, dopo la sua decisione di vivere apertamente la propria omosessualità, era rimasta a Biella, ma continuando ad avere buoni rapporti con lui.

Giovanni Vassallo se ne va circondato dall’affetto della moglie, delle due figlie e di qualche amico, con una cerimonia poco affollata e celebrata da don Rinaldo nella chiesa di Santa Maria Immacolata di Andora. Una vita con un epilogo tragico e che lascia tutti con l’angoscia e con un grande punto interrogativo.

Cosa sia successo realmente nella villetta di via Leopardi, ormai una settimana fa, resta un mistero. Il 68enne, ex idraulico, è stato trovato carbonizzato nella sua cucina andata a fuoco con il resto della casa. L’autopsia ha rivelato che l’uomo, prima di morire, sia stato colpito più volte alla testa e in altre parti del corpo, probabilmente con l’ascia che è stata ritrovata tra le sue gambe. Poi, qualcuno, avrebbe dato fuoco all’appartamento epr nascondere le tracce (ma le cause del rogo devono ancora essere accertate).

Questa mattina non erano in molti a salutare Vassallo. Sul feretro due corone della famiglia e commenti a bassa voce. Tutti descrivono il 68enne come un uomo buono, che non avrebbe fatto male a una mosca. Un uomo schivo, certo, ma che aveva fatto una scelta di vita che andava rispettata. Quel che è certo è che non meritasse una fine simile.

Si è vissuto anche qualche attimo di nervosismo di fronte a telecamere e taccuini, mal tollerati da parenti e conoscenti dell’uomo, al punto che sono dovuti intervenire i vigili di Andora per riportare la calma. Conclusa la cerimonia, la salma sarà tumulata nel cimitero della cittadina rivierasca. Intanto, attorno alla villetta di via Leopardi, c’è un clima di desolazione, con l’abitazione e l’auto dell’uomo sotto sequestro. Davanti alla casa, anche un mazzo di fiori per salutare la vittima di un atroce delitto.

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