Toirano. E’ stato uno “sfacelo traumatico”, così nel gergo della medicina legale, a provocare la morte di Gabriele Fazzari, il diciottenne rimasto schiacciato dal crollo di un blocco di terra e pietra nella cava del padre, titolare della Ligur Block al confine tra Toirano e Balestrino. Il dottor Marco Canepa ha eseguito su incarico della Procura l’esame autoptico sulla salma, confermando che il giovane nell’incidente ha subito un devastante impatto cranio-encefalico ed altri gravi traumi da schiacciamento.
Permane lo sgomento per un episodio che ha strappato all’affetto dei suoi cari un giovanissimo di soli diciotto anni. I funerali si svolgeranno domani, domenica 4 novembre, alle ore 15, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Loano. E’ previsto un corteo di moto prima e dopo la cerimonia funebre, vista la grande passione del giovane per le due ruote, in particolare le Ktm. Dopo il rito, il feretro sarà portato nel cimitero di via Rubatto dove sarà inumato nella tomba di famiglia.
Un atto dovuto è invece, sul fronte della pratica aperta dalla Procura, l’indagine a carico di Orlando Fazzari, il padre del ragazzo, in qualità di titolare dell’impresa all’interno del cui perimetro si è verificato il tragico incidente. Omicidio colposo è la contestazione che è scattata in quanto l’uomo era datore di lavoro del figlio.
Ma da quanto è già emerso, proprio lo stesso padre aveva scoraggiato Gabriele invitandolo ad astenersi dal lavoro mercoledì scorso, anche in considerazione delle brutte condizioni meteorologiche. Il diciottenne, però, forse per un eccesso di zelo nei confronti del lavoro e della famiglia, ha scelto di recarsi nella cava di Camporosso e, operando con l’escavatore, è rimasto seppellito dal cumulo franato dalla parete. Tutto improvvisamente, senza scampo.