Economia

Sistema socio-sanitario ligure: i sindacati chiedono subito confronto con la Regione

Malato Sla, Paolo Piromalli

Regione. “La vita degli anziani è sempre più difficile. In particolare, la condizione delle persone non autosufficienti appare sempre più un fenomeno sociale pesante e diffuso che grava sui singoli e sulle loro famiglie. Al taglio delle risorse a livello nazionale, si è sommata in Liguria una organizzazione dei servizi sanitari e sociali profondamente inadeguata. Su questi temi si è incentrata la manifestazione unitaria dei pensionati dello scorso 26 ottobre. Le iniziative delle associazioni dei disabili e dei malati di Sla hanno dato un forte risalto ai temi che anche i sindacati dei pensionati, insieme alla Confederazioni Cgil, Cisl e Uil a livello nazionale da anni hanno messo al centro dalla propria azione”. Lo affermano in una nota le organizzazioni sindacali che ribadiscono la necessità di un confronto con la Regione Liguria sul sistema socio-sanitario ligure.

“Dopo molte ambiguità e resistenze, il Governo ha deciso di destinare una quota di risorse al rifinanziamento delle politiche sociali e degli interventi per i disabili gravi, a partire dai malati di Sla. Ieri è stata annunciata l’ulteriore ipotesi di dotare le politiche per i non autosufficienti di 400 milioni di euro, oltre ai 300 milioni per le politiche sociali. Tutto ciò comporta l’esigenza di una forte azione nazionale per consolidare questi risultati e riproporre la necessità di una vero piano per la non autosufficienza che garantisca livelli essenziali di assistenza e di cura anche sulla residenzialità”.

“Ma rende ancor più necessario che la Regione Liguria discuta con il sindacato su come quelle risorse saranno impiegate: un concreto sostegno alle persone e alle famiglie che vivono quel dramma, con interventi che contribuiscano a modificare il sistema socio sanitario per dare agli anziani risposte appropriate, quanto più possibile nella propria casa, integrando gli interventi sanitari con quelli sociali e assistenziali, garantendo nel contempo la riduzione dei lunghi tempi di attesa, anche sulla residenzialità”.

“Per questo chiediamo alla Regione di riaprire il confronto con Cgil, Cisl e Uil che si è interrotto il 7 novembre, sulla riorganizzazione della sanità, sull’integrazione socio sanitaria e sul futuro del fondo regionale per la non autosufficienza” concludono i sindacati.

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