Alassio. Un iter giudiziario lungo sette anni per tre tavolini da bar posizionati oltre i confini del dehor di un locale alassino. E’ quello che vede protagonista Riccardo Alberti, amministratore della discoteca “Il Porto”, finito nei guai nel giugno del 2005 a seguito di un controllo della Capitaneria, con tanto di segnalazione alla Procura della Repubblica per occupazione abusiva di area demaniale.
Allora il locale era tra i primi ad aver lanciato il giovedì degli “Apericena” che assicurava un pienone da sogno per qualsiasi esercente e una clientela straripante. Tanto che, nel corso di un controllo, erano saltati fuori i tre tavoli “abusivi” – ciascuno della larghezza di 70 centimetri di diametro – che occupavano lo spazio vicino ai parcheggi.
Di qui la segnalazione alla Procura che, nel 2007, si è risolta in un decreto penale di condanna al quale il titolare della discoteca ha deciso ora di opporsi, facendosi assistere dall’avvocato Alessandro Chirivì, che, nel giugno dello stesso anno, ha depositato il ricorso. Il processo inizierà il prossimo 21 dicembre: con la prospettiva della prescrizione entro la fine dell’anno.
“La giustizia avrà anche le sue motivazioni e i suoi tempi, ma mi sembra comunque paradossale che un imprenditore debba aspettare tutti questi anni per la discussione di una vicenda di così scarsa importanza” si sfoga il titolare de “Il Porto” e amministratore unico della società che gestisce la discoteca.