Protesta contro la nuova legge regionale sull’edilizia pubblica: “Danneggiate le fasce deboli”

Stefano Salvetti

Liguria. La nuova legge regionale sull’edilizia pubblica al centro delle polemiche. Sono sempre di più, infatti, gli abitanti della nostra regione che necessiterebbero di un alloggio a canone convenzionato. Colpa della crisi, colpa anche della scarsità di alloggi ad un costo accessibile.

Il testo del 2007 prevede che, quando si costruisce o si riqualifica un’area, una piccola quota della metratura totale, circa il 10%, venga destinata all’edilizia sociale. In questi giorni, però, il Consiglio regionale discute di alcune modifiche al testo che prevedono un sensibile abbassamento di quella soglia.

I sindacati, in particolare quelli che rappresentano gli inquilini, sono perciò sul piede di guerra e questa mattina hanno iniziato un volantinaggio davanti alla sede della Regione: “Nella scorsa legislatura – spiega Stefano Salvetti del Sicet – avevamo conquistato una legge che prevedeva l’inserimento di edilizia sociale per un volume di almeno il 10% dove si costruisce e si trasforma, dato che non ci sono più piani di investimento e finanziamenti a livello nazionale”.

“Questa legge – continua – fa molti passi indietro, non c’è più neanche l’incentivo ai comuni a fare le varianti ed a inserire nei puc la previsione di alloggi di edilizia pubblica. C’è addirittura una legge regionale precedente che prevede che l’edilizia sociale sia uno standard e quindi vi è l’obbligo di farla”.

Colpite, quindi, le fasce più deboli: “Oggi bisogna dare una risponta alle persone che lavorano e magari guadagnano mille euro e quindi non si possono permettere gli affitti. Sono stati presentati degli emendamenti per correggere questa legge e noi li sosteniamo. Chiediamo un ripensamento ed un incontro per riuscire almeno a contenere i danni.

“Facciamo un appello al presidente Burlando – conclude – perché riapra la discussione sull’edilizia. Abbiamo un numero eccessivo di alloggi appena costruiti e vuoti e non c’è incontro tra domanda e offerta. Bisogna dare una risposta alle fasce più deboli sempre più numerose”.

Salvatore Teresi, segretario regionale della Filca Cils, punta invece il dito sulla trasparenza nel settore edilizio: “La modifica della legge interviene direttamente sul piano casa e manca una vera linea sul risparmio energetico e anche sulla trasparenza. Bisogna estendere le regole della stazione appaltante unica dal pubblico anche al privatov dove si annida il lavoro nero e l’infiltrazione mafiosa. C’è bisogno di trasparenza, la regione deve assumersi le proprie responsabilità”.

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