Centrale di Vado: Uniti per la Salute prepara nuove iniziative e critica i sindaci di Vado e Quiliano

uniti per la salute

Vado Ligure. Un ricorso amministrativo contro la concessione dell’AIA rilasciata dalla conferenza dei servizi di Roma, nel settembre scorso, e se necessario un esposto alla Procura contro l’attività della centrale Tirreno Power: sono allo studio di un gruppo di avvocati incaricati dalle associazioni ambientaliste. E’ quanto annunciato nel corso dell’affollata assemblea, organizzata da Uniti per la Salute e dalla Rete Fermiamo il Carbone, tenutasi ieri sera al teatro Nuovo di Valleggia di Quiliano.

“Non si può concedere un’autorizzazione integrata ambientale – ha spiegato durante la serata Gianfranco Gervino, di Uniti per la Salute – quando la stessa azienda nel 2009 aveva affermato che a ad alcuni gruppi produttivi non si sarebbero potute applicare le migliori tecnologie esistenti”. “Nel 2010 – ha proseguito Gervino – a fronte di una concentrazione di 50 mg di ossido di carbonio e di 200 mg di ossido di zolfo nell’aria l’anno consentiti dalle migliori tecnologie i due gruppi emettevano 83 mg di ossido di carbonio e 336 di ossido di zolfo. L’Aia, concessa dopo 5 anni dalla richiesta avanzata nel 2007 dall’azienda, ha concesso per gli stessi gruppi per i prossimi 8 anni, fino a quando non saranno sostituiti, 250 mg per l’ossido di carbonio l’anno e addirittura 390, per i primi 4 anni, di ossido di zolfo e 350 per i successivi”.

Criticati anche i sindaci di Vado e Quiliano che non avrebbero pronunciato di fronte alla conferenza dei servizi un “no” chiaro, ma interlocutorio e non avrebbero chiesto con forza e chiarezza – secondo gli ambientalisti – l’applicazione dell’utilizzo delle migliori tecnologie esistenti evitando emissioni nocive.

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