Savona. Un anno e mezzo fa 27 milioni di italiani hanno espresso la loro volontà in merito alla questione dell’acqua pubblica. Domani e domenica, a Roma, si terrà l’assemblea nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. All’evento sarà presente anche il Comitato Savonese Acqua Bene Comune con i suoi delegati Renata Vela, Alberto Dressino, Roberto Melone, Federica Oliveri, Sonia Angarano.
“Il Movimento per l’Acqua Pubblica – spiegano i portavoce del Comitato Savonese – si deve confrontare con fortissimi attacchi all’esito di un voto democratico, mettendo in campo azioni territoriali e iniziative tese a dimostrare il radicamento del movimento e le ragioni di un successo nelle urne e nel Paese. Un successo che vuol portare all’obiettivo della piena pubblicizzazione dei servizi idrici integrati, con una gestione partecipata, insieme ai lavoratori e alle comunità locali”.
“E’ in corso una campagna nazionale di “obbedienza civile” che coinvolge i cittadini nell’autoriduzione della bolletta dell’acqua con l’eliminazione della remunerazione del capitale investito. L’assemblea di Roma avrà lo scopo di dare spazio alle esperienze territoriali per intrecciare analisi e capire meglio come proseguire verso obiettivi comuni.
“Si parlerà di ‘finanza’ – proseguono – per capire quanto a volte questa lavori per espropriare beni comuni invece di trovare risorse capaci di garantirli a tutti. Si parlerà di ‘democrazia’ e ‘lavoro’ per capire come realizzare esperienze di partecipazione in collegamento tra cittadini e operatori dei servizi pubblici. Si parlerà di ‘ambiente’ per costruire intrecci tra diritto alla salute, lavoro e sviluppo sostenibile”.
Su questo tema, riguardante l’ambiente, il Comitato Savonese Acqua Bene Comune spiegherà i motivi della sua adesione alla Rete Savonese Fermiamo il Carbone. “La centrale Tirreno Power di Vado Ligure – dichiarano gli esponenti del Comitato Savonese – consuma ogni anno un milione di metri cubi di acqua potabile per la produzione di vapore e un miliardo di metri cubi di acqua di mare per gli impianti di raffreddamento scaricati con contenuto di sostanze inquinanti che Tirreno Power dichiara non superare i limiti di legge, ma che uno studio Arpal del 2010 rileva presenti nei sedimenti superficiali e profondi del mare alla foce del Quiliano in quantità preoccupanti con enorme superamento dei limiti”.
“Il problema della centrale a carbone – aggiungono – verrà quindi fatto conoscere all’ampia platea romana perché si inserisce di diritto tra quelli da risolvere per una gestione corretta delle risorse idriche. Risorse minacciate non solo da privatizzazioni e profitti comunque abrogati dal referendum, ma anche da una serie numerosa di opere industriali sconsiderate che non rispettano le popolazioni e l’ambiente”.
In conclusione, i savonesi che parteciperanno all’assemblea nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua riferiranno puntualmente a tutti partecipanti, provenienti dalle diverse regioni italiane, sugli attacchi alle risorse idriche e alla salute della popolazione della Liguria, beni fondamentali comuni da tutelare con tutti gli strumenti che offre la democrazia.