Cronaca

Albenga, si era finto carabiniere per palpeggiare una donna: rinviato a giudizio, ma secondo il perito non è imputabile

tribunale Savona

Albenga. E’ stato rinviato a giudizio il finto carabiniere, A.G., 39 anni, che, nel novembre del 2011, inscenando una perquisizione aveva palpeggiato una donna. Dalla parte dell’uomo, che deve rispondere delle accuse di violenza sessuale, violenza privata e usurpazione di titolo, c’è però una perizia che attesta che al momento di compiere quel gesto non era capace di intendere e di volere.

Nel corso del processo, il cui inizio è stato fissato per l’8 maggio del 2013, sarà valutata la “pericolosità sociale” dell’uomo (che è assistito dall’avvocato Carlo Manti). Se anche questo aspetto dovesse venire meno nei confronti dell’imputato, che ha già concluso un percorso di recupero (il gip gli ha concesso di lasciare la comunità nella quale era ricoverato), potrebbe essere pronunciata una sentenza di non luogo a procedere per non imputabilità.

Secondo l’accusa, il trentanovenne avrebbe toccato nelle parti intime una donna cerialese, avvicinandola sul lungomare: lei era al volante della sua auto quando il finto carabiniere, qualificatosi come tale, le avrebbe chiesto la carta d’identità e il libretto di circolazione per poi farla uscire dalla vettura. A quel punto sarebbe scattata la “perquisizione” un pò troppo spinta. Dopo i palpeggiamenti A.G. era fuggito alla guida del suo fuoristrada.

La donna aveva poi chiamato il 112 per denunciare quello che era successo ed i militari, stavolta quelli veri, avevano identificato il finto collega che era finito in manette. All’uomo veniva inoltre contestato un secondo episodio del genere che sarebbe avvenuto poco prima a Leca dove, sempre con un’altra automobilista, aveva tentato un approccio simile, ma senza riuscirci.

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