Cronaca

Albenga, chiede soldi per poter essere accolto in una casa-famiglia: truffatore in azione a Pontelungo

albenga viale pontelungo

Albenga. Si intrufola all’interno dei condomini e suona ad ogni porta propinando agli inquilini la stessa identica storia: quella di un ragazzino senza un tetto sopra la testa che potrà essere accolto in una casa-famiglia solo quando avrà venduto tutti gli oggetti che si trovano nel sacchetto che porta sempre con sé.

In questi ultimi due giorni ha cercato di impietosire alcuni abitanti della zona di viale Pontelungo, ad Albenga, e, in alcuni casi, sembra anche esserci riuscito. Dalle descrizioni, sembrerebbe essere un giovane di etnia rom, tra i 16 e i 18 anni, occhi e capelli scuri, dai modi decisi ma non troppo insistenti. La sensazione di chi se l’è trovato davanti è che sbirciasse dentro casa, forse per sondare ciò che si trovava all’interno degli appartamenti e valutare se si trattasse di “obiettivi” interessanti o meno.

Ieri pomeriggio, però, è incappato in un “addetto ai lavori” che sa bene come funzionano i meccanismi interni alle case-famiglia, essendo, tra l’altro, socio fondatore e nel direttivo de “Il Volo della Gabbianella”, la Onlus che gestisce quattro strutture simili nell’Albenganese: “Mi ha suonato intorno alle 15 – dice Alessandro Chirivì, di professione avvocato – Voleva vendermi oggetti fatti da lui perché, diceva, solo in quel modo lo avrebbero accolto sotto un tetto. Io, ovviamente, gli ho detto che non ci credevo, e che le case famiglia non subordinano l’accettazione di nessuno alla vendita di oggetti, e, così, ha girato i tacchi e se n’è andato”.

“Credo, però, che sia necessario avvisare tutti, e soprattutto gli anziani che vivono da soli, affinché non si lascino truffare – continua Chirivì – E’ necessario che sappiano che le case-famiglia non mandano in giro ragazzini a vendere merce. Evidentemente è un escamotage per fare altro. Ricordo che questi tipi di strutture svolgono il loro compito in maniera totalmente gratuita e non richiedono alcuna prestazione lavorativa e tantomeno di vendita ai minori”.

Il sospetto è che si tratti di un ragazzino mandato in avanscoperta da chissà chi per verificare quali abitazioni potrebbero essere “interessanti” per un eventuale furto o se vi siano anziani che vivono da soli e che, in quanto tali, risulterebbero essere prede più appetibili. La raccomandazione di rito, quella che ci facevano da bambini e che vale sempre, è di non aprire la porta a sconosciuti.

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