Cronaca

Alassio, con due malati in casa e a rischio sfratto: piccola vittoria in tribunale per Mario Riboldi

Savona - Tribunale

Alassio. Un altro anno d’ossigeno o, forse, sarebbe meglio dire di apnea, per Mario Riboldi, l’artigiano originario di Mondovì e residente ad Alassio, che, da anni chiede aiuto per una situazione che definisce insistenibile. Quella che lo vede disoccupato, a rischio sfratto, e con due malati da assistere: la moglie Caterina, costretta su una sedia a rotelle dalla sclerosi multipla, e una figlia sedicenne, alla quale è stata diagnosticata l’epilessia.

L’ultimo capitolo della vicenda che lo riguarda, si è svolto in tribunale (Riboldi è assistito dall’avvocato Fabio Accinelli) con la decisione del giudice di prorogare l’ordine di sfratto di un anno. Dodici mesi nel corso dei quali Mario dovrà cercare una nuova casa adatta alle esigenze della sua famiglia e alle sue esigue risorse finanziarie. “Faccio giusto qualche lavoro saltuario – sostiene Mario – perché devo assistere quotidianamente mia moglie e mia figlia. Possiamo giusto contare su quel poco che guadagno io e sui 280 euro mensili di pensione di invalidità di Caterina, con i quali dobbiamo pagare l’affitto di una casa fatiscente, medicine e viveri”.

L’artigiano abita in frazione Solva: “Questa non è certo una casa per due malati: ci piove dentro, si stanno formando le muffe, non abbiamo il gas e nemmeno i soldi per pagare eventuali lavori. E, comunque, abbiamo l’ordine di sfratto per cui non avrebbe senso spendere. Vorremmo solo che qualcuno ci aiutasse a trovare una nuova abitazione a prezzi contenuti: eravamo iscritti al bando per l’assegnazione delle case popolari ad Alassio, ma penso sia scaduto. Il Comune ci ha dato dei pacchi di alimentari, ma avremmo bisogno di altro purtroppo, di farmaci e aiuti economici per far fronte alle spese mediche. Io non ce la faccio da solo”.

“Conosciamo la situazione del signor Riboldi e il Comune ha già offerto qualche piccolo aiuto. Per quanto riguarda il bando delle case popolari è scaduto e non sarà rinnovato perché non ci sono case di edilizia popolare disponibili. Le uniche sono quelle dell’Arte di via Pera già occupate” dice il sindaco Avogadro.

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