Politica

Rimpasto di Giunta ad Albenga, Ciangherotti: “Con Guarnieri 11 consiglieri e non 13? Meglio pochi e fidati”

eraldo ciangherotti

Albenga. “Rosy Guarnieri è un sindaco onesto, che lavora per la città al ritmo di 16 ore al giorno per 365 giorni all’anno. Mai e poi mai le faremmo mancare la fiducia”. Inizia con queste parole il commento di Enrico Bessone, Alessandro Geddo e Eraldo Ciangherotti sul possibile rimpasto di Giunta che farebbe seguito alla trattativa di Lega Nord e Pdl per ampliare l’attuale maggioranza consiliare, facendo rientrare i due consiglieri Pollio e Cangialosi, eletti nel centro destra, ma poi confluiti nel gruppo misto, vicini all’Udc.

“Non puó peró l’Amministrazione – proseguono Ciangherotti, Bessone e Geddo – essere tenuta in ostaggio con quelle poche pratiche dell’urbanistica, che, per i possibili conflitti di interesse di un consigliere piuttosto che un altro, dettano l’agenda degli equilibri di governo. Con Rosy Giarnieri ci sono 11 consiglieri anziché 13? Bene, meglio pochi ma buoni e fidati. Se una pratica personale di un Consigliere non passa, perchè manca l’undicesima mano, pazienza. O la pratica si rimanda o quel Consigliere si dimette per lasciare posto a chi non è incompatibile e ha titolo per votarla. L’epoca della ‘cuneopolli’ è finita e il compianto giornalista Romano Strizioli, con la sua attività politica, ci ha insegnato come talvolta, per difendere la propria idea, valga la pena di rischiare anche la decapitazione”.

“Se poi Pollio e Cangialosi intendono rientrare in maggioranza, dopo aver rinnegato prima l’uno il Pdl e l’altro La Lega e poi, insieme, l’UDC (partito alleato con l’opposizione all’ultima campagna elettorale per il governo della città) comincino a dimostrare fedeltà al Sindaco Guarnieri, senza giochetti bizzarri, senza condizioni o richieste, senza liste della spesa, tanto meno con la pretesa di posti retribuiti da indennità. Altrimenti, agli occhi della gente, già tanto disgustata
dalla politica dei truschini, tutta questa manovra parrebbe un mercimonio di poltrone per mero interesse di portafoglio. Come potrebbe, poi, Silvio Cangialosi far parte di una giunta contro la quale ha presentato ricorso al TAR, pochi mesi fa, per essergli stata negata la vendita ‘agevolata’ dell’alloggio comunale, illegittima e
inopportuna, dove, da anni, è ospitata una sua parente disabile?” proseguono i tre esponenti del Pdl.

“Il Consiglio Comunale non è ‘una riunione di condominio’, da dove si entra e si esce a proprio piacimento, come invece aveva sostenuto già in passato, in un’infuocata seduta del Parlamentino ingauno, il giovane Consigliere Comunale del gruppo misto. Se la Lega intende far spazio a Cangialosi nei posti ad essa assegnati, questi sono affari di un altro partito, pur alleato, che non ci riguardano direttamente, ma il discorso è diverso se il valzer delle poltrone tocca i membri del Pdl di cui facciamo parte. Ad oggi non possiamo permetterci di essere ‘magliari’ di questa o quella poltrona per governare, non soltanto perché tutto ha un prezzo e ciò che oggi ci costa 10 domani potrebbe costarci 1000, ma anche perché ognuno degli attuali assessori e consiglieri ha un bagaglio di voti che non possiamo tradire. Un bagaglio che alle elezioni del 2010 ha permesso a Rosy Guarnieri di stravincere con una forbice di oltre il 57%. Massimiliano Nucera alla presidenza del Consiglio è stata e resta la scelta più saggia, che meglio ci garantisce equilibrio nella delicata gestione delle pratiche di Consiglio. Per questo non ci sembra corretto chiedergli un passo indietro, se l’alternativa è il baratro” aggiunge l’assessore Ciangherotti.

“Sul progetto politico per Albenga, che abbiamo sottoscritto quando abbiamo accettato di far parte della squadra Guarnieri, c’è ancora tanto da lavorare e non possiamo perdere tempo a disattendere le aspettative di chi ci ha eletto, nonostante la Guarnieri, di parola, abbia già cominciato a mettere le ali ad Albenga. Ci auguriamo che il rimpasto delle deleghe, annunciato dal Sindaco, senza le dimissioni forzate degli attuali assessori, aggiunga il turbo necessario a questa macchina amministrativa, ostaggio ancora di molta burocratizzazione” concludono Enrico Bessone, Alessandro Geddo e Eraldo Ciangherotti.

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