Politica

Pronto soccorso Albenga, duemila emergenze notturne: “I dati smentiscono la Regione, battaglia in tribunale”

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Albenga. Sono le croci bianche e rosse delle pubbliche assistenze le vere testimoni dell’efficienza diurna e notturna del Pronto Soccorso di Albenga. “I loro dati – sottolinea l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Albenga, Eraldo Ciangherotti – sono come un macigno che manda in frantumi le parole di coloro, come Burlando, Montaldo e Neirotti, che agiscono per il depotenziamento del nostro ospedale”.

“Il Direttore generale Flavio Neirotti, sollecitato a mezzo lettera già ben due volte a scoprire le carte esibendo all’intera opinione pubblica la copia del protocollo operativo del 118 e delle emergenze-urgenze adottato dall’ASL savonese sul territorio dell’albenganese, minacciato dal consigliere regionale Melgrati di denuncia alla Procura della Repubblica per interruzione di servizio pubblico, mi ha risposto che ‘è in corso un approfondimento operativo e anche la stesura dei nuovi protocolli relativi all’assistenza ed ai trasporti del 118 sono in itinere conformemente alle esigenze che la nuova rete dell’emergenza dovrà soddisfare’” fa sapere Ciangherotti.

“Per avere elementi di valutazione, necessari per via delle perplessità più volte avanzate a mezzo stampa, è bastato andare in Regione e chiedere lumi ai funzionari non politicizzati, spiegando quanto sia ridicola questa operazione di declassamento di un ospedale nuovo di zecca e inaugurato solo 4 anni fa per servire una collettività di oltre 60 mila cittadini. Bene, dai numeri che ci stanno arrivando, nell’anno 2011 al Pronto Soccorso del Santa Maria di Misericordia sono arrivate in emergenza almeno 1235 ambulanze da Alassio, 2921 ambulanze da Albenga, 1011 da Ceriale, (Laigueglia ancora da pervenire) e 966 da Andora. Di queste, il 30% arriva alla sede del Pronto Soccorso di Albenga nella fascia oraria dalle 20 alle 8, per un totale di più di 2000 ambulanze nelle ore notturne” dice l’assessore ingauno.

“Ecco perché la Direzione generale dell’ASL non vuole pubblicare i numeri: perché li smentirebbero clamorosamente. Di fatto, il declassamento del Pronto Soccorso di Albenga è solo un’operazione politica, perseguita da una squadra di ‘mercenari’ della Regione Liguria, per danneggiare un comprensorio a favore di altri interessi. Gli stessi Burlando, Montaldo, Rambaudi, Quaini e Miceli hanno scelto la linea del silenzio assoluto per ridurre il più possibile ogni polemica, nascondendosi per la vergogna da chi hanno abbindolato nell’ultima campagna elettorale”.

“Ecco perché continueremo la nostra battaglia, perché i dati e il territorio sono dalla nostra parte. Non ci fermerà nessuno: non permetteremo che, per il sovraffollamento delle ambulanze, i cittadini trasportati in emergenza corrano il rischio di morire in attesa per la coda dei mezzi all’ingresso di un altro pronto soccorso. Nei prossimi giorni, contro la delibera del declassamento del Pronto Soccorso, saranno effettuate in Tribunale tutte le azioni legali che il sindaco Guarnieri aveva preannunciato già nella sera del 31 luglio scorso, durante la manifestazione che vide scendere in piazza decine di migliaia di persone. Siamo fiduciosi nell’azione della magistratura, perché questo presidio ospedaliero non può e non deve essere chiuso” conclude Ciangherotti.

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