Cronaca

Operai egiziani scendono dalla gru, riceveranno un anticipo di 2.500 euro

Pietra Ligure. Sembra rientrata la nuova protesta dei quattro operai egiziani che questa mattina, ancora senza stipendio da oltre tre mesi, sono saliti ancora una volta in cima ad una delle due gru del cantiere edile in via Oberdan a Pietra Ligure, dove è in corso la realizzazione di un complesso residenziale. I quattro muratori lavorano per la ditta Edil Global che, a sua volta, opera per conto della Gdm Spa, assegnataria dei lavori e responsabile dell’appalto.

Tuttavia la Gdm ha proprio pochi giorni fa rescisso il contratto con la Edil Global, che, contattata per telefono, si è difesa dicendo di avere crediti per oltre un mln di euro e che quindi se non incassa questi soldi, o una buona parte, non riesce a pagare le spettanze ai lavoratori.

Dopo una serrata trattativa condotta anche grazie alla presenza dei sindacati, dei carabinieri e dei responsabili della Gdm, i quattro egiziani sono finalmente scesi, dopo aver minacciato di buttarsi giù in caso non fossero stati pagati. “La loro è ormai una situazione insostenibile…” hanno riferito colleghi di altre ditte in sub-appalto che operano nel cantiere.

Alla fine si è concordato per un assegno di due mila e cinquecento euro a ciascun lavoratore, anche se è solo un anticipo rispetto alle mensilità arretrate e quindi gli stessi operai hanno chiesto ulteriori garanzie sui pagamenti arretrati, anche considerata la situazione della Edil Global.

La trattativa all’interno del cantiere è ancora in corso: secondo quanto riferito i quattro dovrebbero sottoscrivere una sorta di accordo con la Gdm: “Grazie all’intervento dei sindacati e dei carabinieri siamo riusciti a far scendere quattro lavoratori, davvero disperati per la loro situazione. La nostra prima preoccupazione è stata quella di farli scendere per evitare rischi per loro incolumità, in seguito, anche grazie alla Gdm, abbiamo avviato una trattativa che speriamo possa aver risolto il problema. E’ chiaro, tuttavia, che non si possono negare le difficili condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori che operano nel cantiere. Per le ditte in sub-appalto sono sempre necessarie verifiche da parte di chi ha la responsibilità dell’appalto” ha commentato Mauro Matteucci, responsabile edili della Cgil savonese, che ha seguito in prima persona la trattativa con i quattro egiziani.

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