Economia

Piattaforma Maersk: l’Ispra promuove il nuovo sistema di valutazione delle emissioni in atmosfera

cassone piattaforma maersk

Vado Ligure. “Un progetto importante sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico”. E’ la definizione che l’Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) attribuisce all’alimentazione delle navi ferme in banchina in vista della piattaforma Maersk in costruzione a Vado Ligure.

“Il progetto si dimostra importante soprattutto in previsione di un ulteriore aumento del prezzo del petrolio e di una razionalizzazione dei consumi elettrici attraverso la delocalizzazione della produzione, principalmente da fonti rinnovabili, e la gestione delle reti attraverso tecniche ‘smart grid'” sottolineano dall’istituto.

L’Ispra si concentra dunque sull’alimentazione elettrica per la nuova piattaforma container. “Per poter valutare in modo più preciso e puntuale le emissioni in atmosfera dei porti liguri e l’efficacia degli interventi di riduzione previsti e futuri – evidenzia l’istituto – la Regione Liguria ha deciso di dotarsi di
un nuovo strumento per la valutazione delle emissioni portuali. Infatti il modello di stima delle emissioni finora utilizzato tiene in considerazione solamente il contributo delle ciminiere delle navi e non permette una localizzazione territoriale dei vari contributi. Questo nuovo modello dovrà tenere in considerazione ed integrarsi con le informazioni derivanti dagli analoghi studi di livello nazionale, con particolare riferimento allo studio che Enea sta realizzando per conto del Ministero dell’Ambiente”.

“Il modello – prosegue l’Ispra – dovrà utilizzare i fattori di emissione appropriati alla valutazione, oltre che delle
emissioni dalle navi, anche delle emissioni generate a terra dalla movimentazione dei prodotti (sia in connessione con la evaporazione dei prodotti petroliferi e dei combustibili solidi che in connessione con la movimentazione di materiale polverulento), nonché delle emissioni da movimentazione dei
mezzi di servizio alle attività portuali, del traffico automobilistico e della manutenzione”.

Per la valutazione delle emissioni e la valutazione dell’impatto sulla qualità dell’aria, è necessaria una conoscenza di dettaglio della distribuzione spaziale e temporale delle attività che originano le emissioni stesse. “A tale fine – osservano gli esperti dell’Ispra – il modello dovrà permettere la suddivisione del porto in banchine (o gruppi di banchine) per avere una valutazione dettagliata delle emissioni nelle differenti aree (commerciale, passeggeri, cantieristica, ecc.). Analogamente andranno individuate le aree di movimentazione e stoccaggio dei materiali polverulenti”. “Infine – concludono – dovranno essere individuate le differenti aree di movimentazione e sosta dei mezzi di servizio alle attività portuali e dei mezzi del traffico su gomma”.

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