Economia

Seconde case vicino alle grotte di Borgio, il sindaco: “Il progetto procede se viene giudicato sostenibile e sicuro”

Renato Dacquino - Borgio

Borgio Verezzi. Speleologi, escursionisti, ambientalisti e altri solidali sul tema hanno scritto al Comune di Borgio per protestare contro l’intervento edilizio previsto in via Trento e Trieste, dove dovrebbero sorgere 24 appartamenti in 4 blocchi a schiera con relativi box auto. I detrattori dell’operazione contestano, soprattutto, la presenza di una zona di interesse carsico in prossimità delle grotte di Valdemino.

“Si sta perpetrando un ennesimo scempio al territorio – scrivono – In quel sito di interesse carsico si aprono delle grotte bellissime ed in parte turistiche. L’amministrazione comunale sta per dare luogo ad una concessione edilizia in prossimità delle grotte che prevede la cementificazione di un’area tale da creare di fatto un danno al sistema che provocherebbe in poco tempo la morte delle grotte”.

“La cementificazione dell’area – puntualizzano – impedirebbe di fatto l’apporto idrico necessario a buona parte dell’ipogeo sottostante causando la morte di un delicato ecosistema. La miriade di microfratture, doline e altri fenomeni di superfice presenti sul territorio, garantiscono da milioni di anni continuità e rinnovamento delle grotte stesse. Questa zona ha subito nel tempo diverse trasformazioni geologiche indotte dalla natura stessa ed il risultato che ne consegue è quello splendido ipogeo di cui se ne ammira oggi il tratto turistico. Come al solito non si tiene conto degli effetti devastanti nel tempo, ma bensì ci si riferisce a facili ed immediati benefici economici”.

“Viene spontaneo chiedersi – rincarano i firmatari della protesta – se 24 abitazioni cambieranno l’economia di Borgio? Crediamo proprio di no, considerando che probabilmente saranno seconde case che saranno abitate due mesi e mezzo all’anno, senza contare che i futuri proprietari per la maggior parte dei casi si porteranno tutta la spesa necessaria dalle zone di effettiva residenza”.

Il sindaco Renato Dacquino vuole meglio specificare la posizione già assunta in precedenza: “Occorre avere una visione d’insieme, ricordare la realtà attuale e le priorità di Borgio Verezzi. Quanto presentato nell’ultimo consiglio comunale prevede il progetto ‘Scuole in sicurezza’, la nuova piazza Marconi, il recupero del parco dell’ex acquedotto comunale e dell’area ex Cinema Splendor. Questi sono i fatti. Ricordo che la maggioranza ha votato a favore, due della minoranza si sono astenuti e uno è stato contrario. Abbiamo anche già fatto un incontro, dopo il consiglio comunale, tra i tecnici e la minoranza proprio per dare tutte le informazioni possibili. Quando c’è correttezza, concretezza, voglia di dialogo e trasparenza noi ci siamo”.

Di fatto l’amministrazione ha avviato il percorso con l’adozione dello Strumento Urbanistico Attuativo. “Se questo strumento sta all’origine di eventuali legittime preoccupazioni potrà procedere solo nella misura in cui verrà giudicato sostenibile, sicuro e privo di impatti negativi sull’ambiente da parte dell’organo di controllo regionale e dai suoi periti: la normativa è giustamente severa e rigida in questo campo, e noi come amministratori responsabili di questo territorio la rispetteremo” osserva il primo cittadino, che riferisce di aver già assunto approfondite perizie geologiche e archelogiche.

“Invitiamo gli interessati a venirci a trovare personalmente: avranno modo di verificare insieme a noi sul campo, e sui progetti, la situazione attuale e quella prevista. Il percorso è davvero trasparente e ogni informazione sarà data senza reticenze. Siamo certi che il dialogo, nel rispetto delle regole in materia, porti a soluzioni chiare e sostenibili. Chi fa solo insinuazioni, senza verificare la realtà dei fatti, resta su posizioni forse comode ma crediamo sterili” conclude Dacquino.

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