Albenga. Anche da Facebook e dalla Rete commenti positivi per la fine del processo di appello in India a carico di Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, i due italiani rinchiusi in carcere a Varanasi in India dopo essere stati condannati in primo grado all’ergastolo per l’accusa di aver ucciso il loro compagno di viaggio Francesco Montis. “Forza Tommy, forza Eli…” i messaggi che arrivano da internet e social network, con il fiato sospeso per l’attesa sentenza del tribunale indiano tra una quindicina di giorni, con la spera che arrivi finalmente una assoluzione.
Ieri, presso l’alta corte di Allahabad, si è svolta l’ultima udienza del procedimento, che questa volta ha rispettato tempi e modalità, con una netta differenza rispetto all’istruttoria di primo grado: in due settimane si sono svolte ben quattro udienze.
La difesa è riuscita ad argomentare e documentare l’assoluta estraneità dei due ragazzi italiani, a partire dall’autopsia piena di contraddizioni ed errori, al lacunoso quadro accusatorio con difformità nelle indagini condotte, fino al comportamento comportamento del titolare dell’albergo Buddha dove soggiornavano i tre italiani, ritenuto uno dei testimoni chiave.
La mamma di Tommaso, Marina Maurizio, si trova ancora in India per stare vicino al figlio, mentre il padre, Euro Bruno, potrebbe a breve ritornare dalla moglie e dal figlio per il pronunciamento della sentenza. Anche se i genitori, sulla tempistica vogliono per ora restare prudenti.