Cairo M. L’Udc valbormidese si schiera compatto con il primo cittadino di Cairo Fulvio Briano sul tema sanità: “Condividiamo in modo assoluto la posizione assunta dal Sindaco Briano. La linea è sempre stata aperta al dialogo senza preconcetti e falso populismo. Massima è stata la Sua collaborazione e la Sua correttezza così come quella delle Istituzioni del territorio Valbormidese”.
“Tuttavia tali atteggiamenti non sono di certo stati ricambiati da alcuni responsabili istituzionali regionali e dalla Amministrazione sanitaria locale. Ripetiamo quindi, bene ha fatto il sindaco Briano nel suo ruolo di Presidente del Distretto socio sanitario della Valbormida a chiedere una perentoria analisi di legittimità giuridica rivolgendosi al Prefetto. I dubbi sono sulle procedure decise dal Consiglio Regionale che ha investito i Direttori generali delle Asl di ‘potere assoluto’ dal sapore sospetto e da noi certamente non condiviso” proseguono Marco Rosso, coordinatore intercomunale Udc Valbormida e consigliere comune di Carcare, e Fabrizio Ghione, assessore Udc comune di Cairo.
“Noi valuteremmo anche, nei termini consentiti, la denuncia alla magistratura, qualora si potessero ipotizzare delle vere e proprie discriminazioni, rispetto ai cittadini della provincia savonese e del territorio Valbormidese, per quelli che sono i loro diritti alla salute, alla cura, all’assistenza. Non ci risulta che sia ancora stata modificata la Costituzione agli art 2, 32 e men che meno si sia abdicato definitivamente all’idea di eguaglianza in base alla quale ‘gli individui con lo stesso stato di salute o di bisogno devono venire trattati egualmente’ e alla convinzione che ‘gli individui con peggiore stato di salute o con maggiore bisogno devono venire trattati più favorevolmente'” aggiungono Rosso e Ghione.
“Principi di eguaglianza che hanno nel tempo consentito di mettere a fuoco tre diversi ambiti imprescindibili di equità: l’accesso alle prestazioni ed ai servizi sanitari (art. 1, comma 2, d.lgs. 502/92 e s.m.i., che impone di assicurare i livelli essenziali di assistenza nel rispetto del principio di equità), i risultati di salute in capo ai singoli soggetti e l’allocazione delle risorse e dei servizi secondo i bisogni della popolazione e non di distorte logiche politiche e di bilancio che sono per noi assolutamente opinabili” concludono gli esponenti dell’Unione di centro.