Cronaca

Richiesta di giudizio immediato per Francesco Landi: dovrà rispondere di tentata estorsione e simulazione di reato

Francesco Landi scomparso

Savona. Dopo la vicenda famigliare, conclusasi nel migliore dei modi – ossia con un ritorno a casa e un’armonia per nulla scalfita da una serie di fatti dai contorni piuttosto complessi – prosegue quella giudiziaria, con una richiesta di giudizio immediato e accuse pesanti dalle quali difendersi. Francesco Landi, l’artigiano edile scomparso dalla sua abitazione savonese il 19 giugno scorso e ritrovato qualche settimana dopo a Napoli, dovrà ora rispondere di tentata estorsione e simulazione di reato, su volontà del pm Cristiana Buttiglione decisa ad andare a fondo ad una vicenda non del tutto chiara.

Quella cioè che ha visto Landi fuggire di casa senza dare più notizie di sé, se non in tre occasioni – il 24 giugno, e il 2 e 5 luglio – quando, con voce contraffatta, aveva telefonato al figlio Lele tentando di estorcergli 30 mila euro per sistemare alcuni problemi economici a cominciare dalle rate dell’affitto da pagare.

Per quella tentata estorsione l’uomo era già stato arrestato a Napoli (il gip del tribunale partenopeo aveva però convalidato il fermo, ma senza applicare alcuna misura). Al giudice, l’artigiano 65enne aveva spiegato di aver architettato questo piano perché si vergognava della situazione economica nella quale si era ritrovato e che le telefonate erano anche un modo per far sapere ai suoi cari che era vivo.

Con il ritorno in terra savonese, Landi dovrà ora affrontare il processo all’ombra della Torretta, con la richiesta di giudizio immediato.

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