Savona. Il presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, dopo l’incontro con il suo omologo imperiese Luigi Sappa, torna a parlare della provincia lunga che ingloberà 136 Comuni e 550 mila abitanti.
“Questa è una legge fatta male, è un riordino che in realtà si rivela un disordine, è un risparmio che è una maggiore spesa, è insomma un pasticcio: tuttavia noi dobbiamo responsabilmente portare avanti gli interessi della nostra gente – esordisce il numero uno di Palazzo Nervi – Vogliamo garanzie sulle risorse economiche per poter mantenere i servizi e, rispetto alla composizione, credo che sia ineludibile la nascita della provincia del ponente: ora non è importante la sede, bensì le competenze, le risorse e l’organizzazione sulle quali potrà contare questa nuova realtà”.
“Capisco le perplessità di Sappa, perchè La Spezia rimarrà la più piccola provincia di Italia, fuori parametri, l’area metropolitana di genova la più piccola del Paese, mentre le province di Savona e Imperia assommeranno 136 comuni, 550 mila abitanti e, soprattutto, 2700 kmq di territorio: non sarà facile poter dare servizi di qualità” continua Vaccarezza.
“Per ciò che concerne il sistema elettorale non può che essere a suffragio universale. Sarebbe assurdo delegare ai partiti un pasticcio in cui eleggono l’amico dell’amico, che porterebbe ad avere un presidente fantoccio che deve rispondere agli interessi di bottega delle segreterie: sarebbe il peggior servizio da dare alla gente. Il presidente della Provincia deve essere eletto dai cittadini, deve avere l’autorevolezza di andare a Genova e battere i pugni sul tavolo quando c’è da difendere gli interessi del territorio: questo costo si chiama democrazia. Le dittature costano meno, è vero, ma noi l’abbiamo provata e superata qualche decennio fa, e nemmeno il fascismo aveva tolto il diritto di voto: spero che un governo tencico non sia peggio di una dittatura” conclude Vaccarezza.