Economia

Demont conferma la sua presenza in Libia e si aggiudica una commessa da 25 milioni di euro

Demont Millesimo

Millesimo. La crisi libica, dalla caduta del regime di Gheddafi ai tragici attacchi al consolato americano di Bengasi, non ha modificato i progetti in loco della Demont di Millesimo.

Demont Lybia, nata nel 2009 grazie ad una joint venture con la Mecos Jsg, e che si occupa di realizzazioni e manutenzione nel settore gas e petrolifero, conferma la sua presenza in un territorio comunque “a rischio” e sconquassato dalle proteste per il film considerato blasfemo “L’innocenza dei musulmani” che ha sconvolto il mondo arabo.

Dalla caduta del regime di Gheddafi erano rimaste congelate due importanti commesse: una per un dissalatore e l’altra per un impianto di lavorazione del petrolio. Due impianti per un totale di oltre 100 milioni di euro.

Ieri l’annuncio sul sito dell’azienda in cui Demont conferma la sua presenza in Libia, dopo essersi aggiudicata da Mellitah Oil & Gas B.V. il contratto per la realizzazione “chiavi in mano” della rete di reiniezione acqua nelle teste pozzo del campo Abu-Attifel e per il revamping di parte delle facilities già esistenti presso lo stesso “oil center”.

L’avvio delle attività, stimate intorno ai 25 milioni di euro, è programmato entro la fine del 2012 con una durata dei lavori di circa 16 mesi. “E’ chiaro che se ci sarà un nuovo governo, potrà decidere di rivedere i rapporti lavorativi con i partner stranieri e magari rimettere tutto in discussione – aveva detto Fabio Atzori, amministratore delegato di Demont, nel momento della caduta del regime di Gheddafi – Ma noi non vogliamo partire in seconda fila e saremo presenti con la nostra capacità, ci saremo”. Detto fatto.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.