Savona. Alla vigilia dell’inizio del campionato, reduce dalle due prestigiose e convincenti vittorie in Coppa Italia, l’allenatore del Savona Ninni Corda aveva invitato tutti a rimanere con i piedi per terra, rammentando che, da settembre, sarebbe stata un’altra storia.
Sul campo, però, si è rivisto il Savona di Coppa: bello e vincente. Anzi, ancor più brillante rispetto a quello che aveva steso Alessandria e Pavia. Sia a Busto Arsizio che al Bacigalupo con il Casale, gli striscioni hanno piegato gli avversari con pieno merito. Sette reti in due partite, frutto di un gioco solido e brillante.
Il direttore generale Simone Braglia è anch’egli sorpreso da questo avvio. Più volte, nei mesi scorsi, aveva sottolineato come la sua squadra avrebbe potuto pagare in avvio di stagione i possibili errori di gioventù. Invece non solo è sulla strada giusta, ma appare già avanti nel cammino.
“Non me l’aspettavo – afferma Braglia -. Vediamo, di domenica in domenica. Ogni partita fa storia a sé. Il fatto di aver raccolto sei punti lascia comunque ben sperare per tutti questi giovani. Non è una squadra fatta per vincere subito. Aspettiamo che maturino i ragazzi perché anche oggi abbiamo visto che, nonostante la prova ineccepibile, qualche pecca di gioventù c’è stata. Diamo il tempo ai ragazzi di poter maturare e ben venga se gli errori avvengono con le vittorie, perché a livello di entusiamo e emotività di permettono di crescere. Quindi va bene così”.
Lo scorso anno il girone era a 20 squadre, quest’anno a 18. Un anno fa venivano promosse in due, quest’anno in tre. I motivi per nutrire ambizioni ci sono e questo primato non fa che motivarle ulteriormente.
Braglia, però, getta acqua sul fuoco. “Siamo all’inizio, è presto – rammenta -. L’inizio fa ben sperare, però è ancora lunga. Abbiamo ancora da stare insieme per dieci mesi ed è un periodo molto lungo, pieno di insidie e difficoltà. Se già adesso pensiamo di aver fatto tutto quello che potevamo fare, sbagliamo tutto”.
Domenica al Bacigalupo c’erano circa novecento spettatori. Un numero lontano da quelli delle sfide con il Casale dei tempi che furono, ma che soddisfa Braglia. “Una buona risposta del pubblico, questo avviene con i risultati. Bisogna farne altri – conclude – per far sì che il pubblico arrivi ancor più numeroso”.