Savona. “Vincere fa sempre bene al morale, soprattutto per una società neonata”. Così Simone Braglia, direttore generale del Savona, a margine della presentazione della squadra al Palacrociere, commenta l’esordio stagionale dei biancoblu, con la doppietta in Coppa Italia.
Fedele al suo stile, però, resta con i piedi per terra. “Restano però vittorie d’agosto – sottolinea -, che lasciano il tempo che trovano. Già da domenica ci accorgeremo quali sono i veri avversari che andremo a incontrare. La Pro Patria è la squadra favorita per la vittoria del campionato, sarà una musica diversa rispetto alla partita di Pavia e quella in casa con l’Alessandria”.
L’anno prossimo riserva molte incognite, anche perché non è ancora chiaro quale sarà il format della Lega Pro. “Noi pensiamo al momento attuale – afferma Braglia -. Questo campionato sarà lungo, estenuante e difficile perché ci saranno molte squadre attrezzate per vincere, come Pro Patria, Venezia e Rimini. Noi cercheremo di onorare il campionato. Predilegiamo investire sui giovani, quindi ci auguriamo l’obiettivo di portare nei prossimi anni almeno un paio di ragazzi che oggi sono negli Allievi o nella Berretti”.
Braglia è a Savona da alcuni mesi e dimostra di conoscere già bene la città e i tifosi: “E’ una città che vive sull’emotività dei risultati per venire allo stadio – dice -. I primi risultati sono beneauguranti, io e Corda abbiamo costruito una squadra che sicuramente in campo non va per perdere quindi chiediamo agli spettatori di poter accoglierci ancor più calorosamente perché vedere lo stadio semivuoto è un vantaggio che diamo agli avversari. Se sarà pieno si darà qualcosa in più alla squadra di casa”.
Savona ha dimostrato di essere una città piuttosto fredda sul piano del tifo anche con la pallanuoto, dove vincere trofei non è sufficiente a riempire la piscina. “Io ero uno dei pochi spettatori che andava alle partite quando c’era il mio amico Gianni Averaimo – ricorda Braglia – nella piscina scoperta e ci andavo con qualunque condizione meteo. Il calcio è lo sport di massa e secondo me ci vuole più entusiasmo. La freddezza della città è logico intuirla perché negli ultimi anni il calcio a Savona non ha avuto risvolti positivi. Oggi però la riconoscenza verso questa società e questi imprenditori debba far sì che il pubblico ritorni”.