Cnr, giugno e luglio i mesi più caldi degli ultimi due secoli

Liguria. Il bimestre giugno-luglio 2012 è stato il secondo più caldo degli ultimi due secoli e si inserisce così “nel verificarsi, anno dopo anno, di anomalie di segno positivo che testimoniano un generale aumento delle temperature, non solo in Italia”.

Lo dichiara Michele Brunetti, della Banca dati “Serie storiche italiane ultrasecolari di parametri meteorologici” dell’Isac-Cnr, l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche.

Secondo i rilevamenti effettuati, con luglio che ha chiuso con una anomalia di +1.94°C rispetto alla media del periodo 1971-2000 (il sesto luglio più caldo degli ultimi due secoli), prosegue per l’Italia una caldissima estate che, fino ad ora, risulta seconda solo a quella del 2003. Infatti, considerando i mesi luglio e di giugno, che registrò una anomalia di +2.57°C (terzo più caldo di sempre) e luglio, l’anomalia media del bimestre risulta di +2.26 rispetto alla media del medesimo bimestre sul periodo di riferimento (dal 1800 a oggi). Più caldo fu solo il giugno-luglio 2003 con +3.66°C di anomalia (+4.80 a giugno e +2.53 a luglio). Per quanto riguardano le precipitazioni, luglio ha chiuso complessivamente in positivo a livello nazionale (+82% rispetto alla media del 1971-2000), anche se le precipitazioni si sono concentrate prevalentemente al sud (-32% il nord e +164% il sud).

“Non sono le singole anomalie mensili a farci trarre conclusioni sul lungo periodo, ma bisogna considerare il ripetersi delle anomalie negli anni – spiega Brunetti – è quindi il susseguirsi, anno dopo anno, di queste anomalie a farci concludere che siamo in presenza di un aumento delle temperature”. Il caldo osservato rientra, infatti, in una serie ravvicinata di temperature con il segno più davanti, tanto da poter dire che “per l’Italia come per il resto del mondo siamo in presenza di un aumento delle temperature”.

Diverso il discorso per le piogge, “che nell’ultimo mese sono state al di sopra della media, ma soprattutto nell’Italia meridionale, mentre il nord registra anomalie negative – aggiunge l’esperto – Insomma, la pioggia si è lasciata desiderare, anche se per le precipitazioni non c’è una tendenza chiara e la variabile è generalmente più ballerina. Diciamo che in generale, negli ultimi due secoli, in Italia c’è stato un leggero calo delle precipitazioni, soprattutto negli ultimi 50 anni, anche se non si può parlare di tendenza”.

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