Alassio. Una vita fianco a fianco, tra innumerevoli successi e qualche delusione. Proprio da una di queste ultime, il podio che si sono visti “scippare” alle Olimpiadi di Pechino, avevano trovato gli stimoli per proseguire nella loro lunga carriera e inseguire a Londra la gioia che può dare una medaglia olimpica.
Gianfranco e Pietro Sibello, fratelli di Alassio, non avevano però fatto i conti con il destino che, negli ultimi mesi, sportivamente parlando, li ha forzatamente divisi. A Pietro, infatti, nel novembre scorso, è stato diagnosticato un angioma al cervello. Settimane di riposo, timori, speranze. Poi, le necessarie visite specialistiche che hanno dato il responso più gradito, escludendo compromissioni neurologiche.
Nel mese di maggio i due fratelli hanno provato a gareggiare insieme e le regate hanno confermato che il più giovane dei Sibello si era completamente ripreso. Ai Mondiali di Zara, sul loro 49er, hanno ottenuto il pass olimpico: un risultato inequivocabile. La storia sembrava essersi conclusa con il miglior finale possibile, ma nel mezzo ci si è messo il Coni.
Il Comitato Olimpico Nazionale, sostenendo l’importanza della salvaguardia della salute degli atleti, non ha voluto chiudere un occhio e ha rigidamente confermato la propria decisione: Pietro non è autorizzato a gareggiare. A nulla è valso l’appello al Tribunale Arbitrale dello Sport.
Il palmares di Gianfranco è interamente costruito insieme al fratello. Ai campionati mondiali sono arrivati terzi ben tre volte a Mosca nel 2005, a Riva del Garda nel 2009 e a Freeport nel 2010. A Cascais nel 2007 si sono classificati quarti, a Melbourne nel 2008 quinti.
Nel 2009, Zadar, sono stati capaci di primeggiare in Europa. Sempre ai campionati europei, nel 2007, a Marsala, sono giunti terzi; nel 2010 a Sopot settimi. Vantano anche un sedicesimo posto in Coppa del Mondo nel 2010 e i due piazzamenti olimpici: il quattordicesimo ad Atene e il quarto a Pechino.
Nel 2008 i Sibello pregustavano già una medaglia e avevano tagliato il traguardo nella medal race certi di averla ottenuta. Erano infatti convinti che l’equipaggio danese, poi vincitore, fosse fuori dai giochi, avendo disalberato in una frazione precedente, invece era sceso sul campo di regata con una barca presa in prestito dalla Croazia. Dopo una riunione durata otto ore, la giuria aveva deciso di considerare regolare quanto accaduto.
Gianfranco Sibello, nato il 4 ottobre 1975, 185 centimetri per un peso forma di 80 chilogrammi, è cresciuto nel Circolo Nautico al Mare di Alassio, con il tecnico Rinaldo Agostini. Attualmente è in forza alle Fiamme Gialle ed è seguito da Luca De Pedrini e Valentin Mankin.
Il prodiere alassino ha trovato nel palermitano Giuseppe Angilella il suo nuovo timoniere. Classe 1984, appartenente al Club Canottieri Roggero di Lauria, è un valido sostituto e insieme a lui Gianfranco potrà provare a “vendicare” l’episodio di Pechino, anche se, inevitabilmente, tra i due non ci potrà essere la stessa intesa “fraterna” che c’è con Pietro, sviluppatasi in 12 anni di gare insieme.
Sibello e Angilella a giugno hanno preso parte alla Skandia Sail for Gold, disputata proprio a Weymouth, che sarà sede delle regate olimpiche. La classe 49er inizierà a gareggiare lunedì 30 luglio e, al ritmo di due prove al giorno fino a venerdì 3 agosto, giorno in cui si gareggerà tre volte. Dopo una giornata di stop, domenica 5 e lunedì 6 andranno in scena altre due regate. Mercoledì 8 alle ore 14 scatterà la medal race.