Albisola S. Sciogliere l’assemblea permanente della Fac? I lavoratori non ci stanno e non intendono abbassare la guardia. “Leggo – spiega Alessandro Milanesi della Rsu Fac Uilcem – che in caso di richiesta di fallimento da parte del giudice che, salvo sorprese, dovrebbe arrivare il 17 luglio sempre che il liquidatore non tiri fuori un asso dalla manica, si dovrebbe sciogliere l’assemblea permanente della Fac”.
“Senza alcuna polemica mi chiedo: perché mai? Il curatore fallimentare ha come compito quello di tacitare con i crediti che l’azienda vanta con i creditori. Il curatore fallimentare potrebbe decidere di smantellare l’integrità dell’azienda vendendo i macchinari o parti che necessitano per un’eventuale ripresa, per coprire parte o tutti i debiti accumulati. Io credo che questo sia il momento più difficile che i lavoratori della Fac devono affrontare. Il curatore fallimentare ha le stesse mansioni di un liquidatore, anche se coadiuvato nel suo lavoro da un giudice. Io quindi credo che le maestranze Fac, dal 17 luglio, a seconda di cosa accadrà, dovranno come non mai essere vigili e attente a tutto ciò che gravita attorno a loro” prosegue Milanesi.
“Il pericolo che da un fallimento possa emergere dal sottosuolo qualche imprenditore che nulla ha a che fare con le tazzine, ma che si possa avventurare con pochi euro nel businnes, mascherando però quelle che sono le vere intenzioni, cioè rivalutare quelle aree da un punto di vista immobiliare, è altissimo. E questo non lo dice Alessandro Milanesi, ma lo insegna la storia della nostra provincia negli ultimi venti anni” conclude il rappresentante della Rsu Fac Uilcem.