Cronaca

Due gabbiani in difficoltà soccorsi dall’Enpa: “Servono azioni preventive per contenerne il numero”

Savona. Gabbiani reali vittime di maleducazione e inquinamento in provincia di Savona. La denuncia arriva dall’Enpa che segnala di aver soccorso due esemplari: “uno è rimasto ferito al becco dall’amo abbandonato sulla spiaggia di Pietra Ligure dal solito pescatore insensibile, mentre un coetaneo è finito in una macchia di petrolio a Portovado”.

Soccorsi dai volontari della Protezione Animali savonese, al primo è stato estratto dai veterinari l’amo che si era conficcato nel becco, mentre il secondo è stato sottoposto a lunghi lavaggi con saponi specifici per permettere la formazione del grasso, necessario a renderlo impermeabile all’acqua. “Hanno superato i 200 quest’anno i gabbiani feriti o in difficoltà recuperati dall’Enpa per conto della Provincia, titolare per legge dei soccorsi – spiegano dall’associazione -. La specie è in notevole espansione anche nei luoghi abitati e l’associazione ha inviato alla Provincia ed ai comuni costieri interessati al fenomeno, una lettera in cui elenca e documenta, chiedendo che vengano al più presto esaminate ed applicate, azioni preventive per contenerne il numero”.

Queste le proposte della Protezione Animali: “Organizzazione, da parte della Provincia e di concerto con i comuni, dell’asportazione incruenta delle uova di gabbiano (e solo di quelle), nei mesi di aprile e maggio; il sistema, già in corso nella riviera romagnola a cura di imprese autorizzate a pagamento, è stato ritenuto valido e consentito sia dall’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA) che, nella nostra regione, dal competente Assessore all’ambiente e caccia; sterilizzazione chirurgica dei soggetti fertili; le coppie sono fedeli per tutta la vita e non generano più piccoli, pur covando le uova sterili; già applicato con buoni risultati dall’ENPA a Trieste, mentre a Savona l’associazione ha già presentato un analogo progetto che, approvato dal Comune non ha ancora ottenuto il finanziamento regionale a causa del parere sfavorevole dell’ASL2, peraltro per motivi meramente burocratici e procedurali; prescrizione per i nuovi edifici nelle norme urbanistiche comunali, dell’obbligo di soluzioni architettoniche che impediscano la nidificazione di questi volatili, e dei colombi”.

“Altri contributi – proseguono dall’Enpa -, meno immediati e semplici ma altrettanto efficaci, sono una migliore gestione delle discariche e delle risorse marine; i gabbiani infatti si spingono in città perché la pesca (professionale e sportiva) ha spopolato il mare e sottrae quindi il loro cibo, che vanno a procurarsi in città e nelle discariche”.

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