Alassio. “Ho l’animo pieno di commozione” dice monsignor Mario Oliveri dopo l’ultimo saluto a don Gianfranco Bertolotti, in arte Chino Bert, stilista, pittore e cappellano della chiesa di Santa Maria in Fontibus.
Il vescovo della diocesi di Albenga-Imperia ha celebrato la funzione in una cattedrale gremita per poi tornare in diocesi passando per piazzetta dei Leoni. E’ qui che IVG lo ha incontrato, chiedendogli un ricordo di quello che è stato definito più volte “lo stilista di Dio”. Monsignor Oliveri s’è toccato il petto, e s’è detto molto commosso, senza aggiungere altro.
E non è stato l’unico argomento che ha lasciato il vescovo senza parole. La sua diocesi, in questi giorni, deve fare i conti con una spada di Damocle, costituita dalla conferma di condanna in Cassazione di don Luciano Massaferro, che dovrà scontare una pena di sette anni e otto mesi di carcere (oltre all’interdizione perpetua dall’esercizio dei pubblici servizi e dei servizi a fini educativi) per abusi su una minorenne.
Anche in questo caso, il vescovo si fa silenzioso, e si tocca il petto. “Ho l’animo pieno di commozione, ripeto” ma non vuole aggiungere altro e se ne va stretto nel dolore per una vicenda che getta una macchia sulla sua diocesi.
Don Luciano potrebbe uscire nel settembre del prossimo anno ricorrendo alla messa in prova ai servizi sociali, sommata ai benefici della buona condotta e della liberazione anticipata. Il parroco alassino adesso dovrà affrontare anche il “processo ecclesiastico” e rischia la riduzione allo stato laicale, ma potrebbe anche essere allontanato dalla diocesi di Albenga e affidato ad un altro incarico.
I responsabili del Tribunale ecclesiastico attendono la pubblicazione delle motivazioni dell’ultimo verdetto per valutare la sua posizione all’interno della Chiesa.