Cronaca

Bancarotta Finpor, interrogatorio fiume per il commercialista Alessandro Porro

Guardia di Finanza

Celle Ligure. E’ stato un interrogatorio fiume, durato oltre due ore, quello di Alessandro Porro, commercialista albisolese, accusato di bancarotta fraudolenta per distrazione, frode fiscale e falso ideologico e materiale, a seguito del fallimento della Finpor. Porro ha risposto punto su punto alle domande del gip del Tribunale di Savona Fiorenza Giorgi, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto presso Palazzo di Giustizia.

Il commercialista, considerato l’amministratore di fatto della società albisolese, “ha fornito la sua versione dei fatti, chiarendo la sua posizione in merito ai fatti contestati dal quadro accusatorio” ha spiegato il legale difensore Enrico Nan, che valuterà nei prossimi giorni o una istanza di scarcerazione oppure il ricorso al Tribunale del Riesame. Alessandro Porro, infatti, resta per ora rinchiuso in carcere a Savona dopo essere stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla Guardia di Finanza.

Al centro dell’inchiesta giudiziaria condotta dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanni Battista Ferro la compravendita dell’hotel Marina e Villa Adele nelle quali venivano interposte fittiziamente alcune società create ad hoc tra i proprietari degli immobili e le società di leasing acquirenti finali dei beni, al solo scopo di assoggettare le operazioni di compravendita ad Iva anziché ad Imposta di Registro, per poi ometterne il conseguente versamento del tributo ed appropriarsene; un meccanismo grazie al quale il professionista si sarebbe appropriato di oltre 3 milioni di euro a danno dell’erario.

A carico di Alessandro Porro anche il resto di falsità materiale ed ideologica in quanto, ingannando un notaio savonese incaricato della stesura di due atti, avrebbe falsificato scritture societarie, alterato documenti contabili nonché occultato la propria regia tramite l’interposizione di finti amministratori. Inoltre, dagli accertamenti di natura fiscale che ne sono scaturiti, sono state accertate numerose violazioni tributarie Iva ed imposte dirette per oltre 23 milioni di euro.

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