Economia

Autorità Portuale, il Pd savonese: “Non trattiamo sul segretario generale, distinguiamo tra politica e istituzioni”

Burlando, Canavese, Briano Renata

Savona. Si continua a trattare sulla nomina del nuovo presidente della Port Authority savonese, con gli equilibri politici che dall’agone provinciale si sono spostati a quello regionale. Il governatore Claudio Burlando, dopo essersi “lasciato escludere” dalla partita sulla terna (ma avrebbe voluto essere interpellato per il suo ruolo istituzionale), ora rivendica la facoltà di scegliere, o meglio, in questa fase, di esprimere o meno il gradimento sull’ammiraglio Felicio Angrisano indicato dal Ministero.

La partita è politica e strategica per l’economia ligure, anche al di là della politica strettamente savonese, lontana dalle ragioni regionali e invece più concentrata su quelle proprie territoriali. Infatti, dai movimenti della Regione trapela l’intenzione di negoziare con il ministro Corrado Passera: anche la scelta della guida dell’ente portuale savonese, così, diventerebbe un modo per rinsaldare il rapporto con Roma e chiedere alla governance che conta un intervento sulle situazioni critiche dell’industria ligure, Finmeccanica e Ansaldo anzitutto. Quindi, un intervento che non sia soltanto focalizzato sull’economia portuale.

Per questo in molti ipotizzano che Burlando dica sì all’ammiraglio delle Capitanerie, piuttosto che aprire la strada ad un commissariamento esterno che sarebbe penalizzante per il porto savonese, alle prese con la crisi dei traffici e con l’avvio del cantiere per la piattaforma Maersk. C’è poi la questione prettamente politica. Naufragata la candidatura di Paolo Gaggero, perorata dal Comune di Savona, il Partito Democratico allo stato attuale rimane al palo. Lo spazio si potrebbe aprire con un altro ruolo di rigore che potrebbe assumere un uomo del Pd, quello di segretario generale dell’Autorità Portuale. Il ruolo è ora occupato dal generale della guardia di finanza Roberto Visintin, voluto dal presidente uscente Canavese, che potrebbe rimanere in organico da dirigente, ma lasciando il posto ad una personalità di fiducia del futuro presidente dell’Authority. Una personalità che potrebbe permettere al Pd di “staccare” il credito per la presenza nell’importante ente, per di più in un ruolo chiave, quale quello al timone degli affari generali.

Se questi sono gli orientamenti che emergono da via Fieschi, il Pd savonese, però, non vuole stare a “giochetti” di tattica. Lo spiega il segretario provinciale Livio Di Tullio: “L’indiscrezione che il Partito Democratico si appresti a trattare la figura del segretario generale dell’Autorità Portuale è falsa e destituita di ogni fondamento. Il nostro partito ha ben chiara la distinzione tra ruoli e scelte politiche e ruoli e scelte delle istituzioni. Non ci prestiamo noi, né il Presidente Burlando, si presterebbe ad una simile trattativa. La scelta del segretario è di competenza del presidente dell’Autorità Portuale”.

Ieri il governatore Burlando ha portato a termine le consultazioni con il mondo savonese: i sindaci del Comitato Portuale, i sindacati e gli enti locali, gli operatori ecomici e portuali. L’esito dei colloqui sarà trasmesso dal presidente regionale ai colleghi di giunta, domani, per una discussione collegiale, mentre si avvicina sempre di più l’8 agosto, ossia la scadenza del mandato di Canavese.

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