Cronaca

Albenga abbraccia l’ospedale: gli indignati in piazza contro lo spettro del declassamento

Albenga. La marcia degli ingauni a difesa del Santa Maria di Misericordia è un sonoro, corale e massiccio no alla prospettiva di declassamento del pronto soccorso, che per la giunta regionale e in particolare per l’assessore Claudio Montaldo è invece cosa ormai certa. “Occupy ospedale di Albenga”, “Abbracciamo l’ospedale”, “Più letti ospedalieri, meno poltrone”, “Giù le mani dall’ospedale” e “No spending review sulla vita della gente” sono gli slogan ricorrenti tra bandiere, cartelli, striscioni e palloncini.

Alle 20 si sono riuniti i primi manifestanti e la folla si è ingrossata via via nel tempo, per un corteo di 4 mila persone secondo questo tracciato: piazza Petrarca, viale Martiri della Libertà, piazza Matteotti, via dei Mille, via Genova, via Viziano, via Da Vinci, viale Martiri della Foce e, infine, il nosocomio locale dove poi migliaia di palloncini sono stati liberati al cielo.

La Pubblica Assistenza della Croce Bianca, con volontari e bandiere, gli operatori del settore sanitario, la banda musicale, il clero con il vicario generale della diocesi Giorgio Brancaleoni, i Comuni del comprensorio albenganese in fascia tricolore con i gonfaloni, associazioni (come i combattivi Fieui di Caruggi) e comitati. Ovviamente la giunta con in testa il sindaco (nonché presidente del Distretto Socio-Sanitario) Rosy Guarnieri, agguerrita e decisa a non smuoversi dalle posizioni anti-declassamento. Il corteo, numeroso e colorato, si è presentato così, con una nutrita rappresentanza politica, compreso il governatore provinciale Angelo Vaccarezza.

“Occupy”, quindi, come nello spirito della protesta di Zuccotti Park a New York contro la strapotere della finanza; in salsa albenganese, in questo caso, contro il “potere” di via Fieschi che per far quadrare i bilanci sanitari ha stabilito la riclassificazione dei pronto soccorso di Albenga e Cairo in presidi di primo intervento.

In un manifestino la sintesi della posizione degli albenganesi: “Senza pronto soccorso si può morire. Il pronto soccorso di Albenga è 30 mila prestazioni all’anno per oltre 60 mila persone residenti nel Distretto Socio Sanitario, oltre agli abitanti della Valle Arroscia, Neva, Pennavaire, Lerrone e Merula ed a 115.000 turisti”. Per contro, si legge: “Senza il pronto soccorso di Albenga, 20 km di tragitto in più al vicino ospedale con P.S., 60 ambulanze e mezzi di soccorso a sirene spiegate nel tragitto stradale Albenga-Pietra Ligure con autostrade e strade intasate nel fine settimana di festa, non solo d’estate”.

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