Quiliano. Difficoltoso passaggio al digitale terrestre, anche e sopratto a Quiliano dove, a lanciare l’allarme, sono alcuni cittadini preoccupati.
“Nell’ottobre 2011 è avvenuto a Quiliano il passaggio al Digitale Televisivo Terrestre. E’ stata presentata come una giornata importante come un punto di non ritorno che vedeva il passaggio dalla vecchia televisione così come la conoscevamo ad una nuova tecnologia: la TV digitale terrestre – premettono – La novità doveva essere rappresentata dall’adozione di un sistema di trasmissione “numerico”, che doveva risentire, in misura minore di interferenze, abbassamenti di livello del segnale e disturbi. Permettendo inoltre di moltiplicare il numero di canali disponibili accompagnati da una qualità audio e video potenzialmente migliore”.
“Per i cittadini di Quiliano, Il nuovo segnale con le vecchie televisioni modello analogico non sarebbe stato leggibile, ed è stato necessario optare per una scelta: o acquistare gli apparecchi TV di nuova generazione, predisposti per il digitale, oppure un decoder da collegare al televisore. Per gli abbonati RAI, doveva essere possibile vedere la televisione digitale (DTT) molto meglio di quella analogica, avere un maggior numero di canali disponibili, una migliore qualità audio e dell’immagine”.
“Ad oggi gli abbonati RAI, cittadini di Quiliano purtroppo rimangono cittadini di serie B – continuano i portavoce dei cittadini di Quiliano – Nonostante le sirene del miglioramento del servizio e i costi sostenuti per adeguare apparecchi TV, il numeri dei canali che i cittadini di Quiliano possono vedere sono limitati. Da primi approfondimenti fatti per capire le motivazioni di questo disservizio pubblico ci è stato detto che sono necessari interventi di adeguamento / potenziamento degli impianti di trasmissione. In un Paese normale prima avrebbero realizzato gli impianti in grado di fornire il servizio proposto e poi avrebbero modificato il sistema di trasmissione. Visto che così non è stato e visto che i cittadini di Quiliano hanno il diritto di ricevere il servizio pubblico pubblicizzato e offerto, si richiede un intervento solerte di chi ne ha le competenze dirette e di chi ne ha le competenze in qualità di rappresentanza istituzionale della comunità in ambito comunale, provinciale, regionale e nazionale. Sarebbe veramente una cosa indegna se a distanza di oltre sei mesi dell’avvio del nuovo servizio si avviasse uno scarica barile di competenze e responsabilità”.