Politica

Loano, battaglia in consiglio comunale: Tarsu e nuovi divieti criticati dalla minoranza

consiglio comunale Loano

Loano. Si è trattato di un Consiglio lungo e molto dibattuto quello che si è svolto ieri a Loano: una minoranza che è apparsa battagliera e che è intervenuta su tutte le pratiche all’ordine del giorno.

In particolare ci si è soffermati sulla questione Tarsu: “La Giunta – sostiene Dino Sandre, capogruppo della lista civica “E’ tempo” – non ha chiarito come sia stata calcolata e preventivata la spesa per la nettezza urbana (sul 2012 di euro 2 milioni e 626 mila euro) e non ha saputo dare spiegazioni sulla voce di spesa di 400 mila euro sempre collegata all’attività svolta per lo smaltimento dei rifiuti. Una tariffa che insiste sui cittadini ed ai quali responsabilmente bisogna chiarirne la genesi. Inoltre è necessario un controllo dei costi sugli enti esterni che gestiscono i servizi comunali ed è necessario un maggior controllo di gestione”.

“Ma l’apice si è raggiunto quando, in merito alla protesta sulla modifica del Regolamento ICI, è emersa una forte lentezza ed una certa difficoltà del Comune ad affrontare le relazioni sindacali – continua Sandre – Presente in aula un dipendente del Comune, esponente sindacale nell’ente: la minoranza ha voluto mettere in votazione la possibilità di concedergli la parola, così come previsto dal Regolamento Comunale, per poter sgomberare il campo da qualsiasi dubbio in merito alla questione. Ma la maggioranza ha espresso un voto contrario, per motivi che non ha nemmeno voluto chiarire”.

“Questo è un atteggiamento antidemocratico, sintomo dell’incapacità al confronto, al dialogo ed alla trattativa. E’ molto grave. Figlio di una amministrazione che non solo non risponde ma che non è disposta ad ascoltare e che impone il silenzio imbavagliando chi la pensa diversamente. Ma noi zitti non ci staremo mai” conclude Sandre.

Il Pd, invece, insiste sulla modifica, voluta dalla maggioranza, del Regolamento di Polizia Urbana. “In particolare ciò che ci lascia perplessi è il messaggio sociale distorto che trasuda dalla nuova normativa – dicono gli esponenti del centro sinistra Giulia Tassara e Roberto Franco – In primis nel regolamento si parla del divieto in toto di sedersi nei parchi pubblici, sui sagrati delle chiese e sulle soglie degli edifici pubblici. Non può passare il messaggio che sia indecoroso e amorale il fatto di sedersi di per sé nelle zone indicate: deve essere valutato come ci si comporta dopo essersi seduti e bisognerebbe stilare una vera e propria declaratoria. Questa compostezza e questo finto perbenismo non possono essere condivisi”.

“Ricordiamo che in Piazza Italia vige già il divieto di sedersi: ci sono pochissime sedute e forse di questo dovrebbe preoccuparsi l’amministrazione – continuano Tassara e Franco – In seconda battuta il Comune vieta e punisce la richiesta di elemosina nel centro storico. Sottolineiamo che l’accattonaggio molesto, con sfruttamento di minori, bambini o disabili è da noi fortemente osteggiato, e comunque trova riscontro anche nel Codice Penale. Qui stiamo invece parlando di sanzionare chi mestamente chiede la carità senza alcuna forma di arroganza o molestia. E’ assurdo ed è comunque inefficace multare chi non ha nulla. Si tratta di un messaggio di grande intolleranza. Chiediamo invece il passaggio più frequente degli agenti per le vie cittadine ed una maggior vicinanza alle esigenze dei loanesi. Questo certamente aumenterebbe la percezione di sicurezza tra la gente e sarebbe un forte deterrente a commettere illeciti”.

“L’amministrazione dovrebbe ascoltare di più i cittadini che chiedono proprio questo e si lamentano per l’assenza sul territorio della polizia municipale, nella quale tutti noi nutriamo la massima fiducia. Infine l’amministrazione parla di decoro e moralità, di atti contrari alla nettezza del suolo pubblico: ma si è accorta della pavimentazione indecente del centro storico e della passeggiata? Di questo è necessario parlare” concludono gli esponenti del Pd loanese.

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